top of page
Immagine del redattoreGiorgia Russo

Sussurriamo alla violenza che ne abbiamo abbastanza. Per Gulia Tramontano, per il suo sorriso

di Sofia Arpaia e Giorgia Russo


Il 25 novembre in Italia ricorre la Giornata contro la violenza sulle donne ed il femminicidio. Non si tratta una data qualunque bensì è stata scelta perché il 25 novembre 1960 accadeva l'omicidio delle sorelle Mirabal, donne uccise perché avevano tentato di opporsi al dittatore Trujillo.

Liceo "F. De Sanctis" si veste di rosso per ricordare

Questa giornata non è passata inosservata agli studenti del Liceo statale Classico e Scientifico "Francesco De Sanctis" di Salerno che hanno appeso cartelloni davanti alle porte d'ingresso delle proprie classi, deciso di disegnare una linea rossa suoi propri volti ed indossare un indumento oppure un accessorio di colore rosso. Numerose sono state anche le iniziative proposte: la realizzazione di scatole contenenti pensieri personali lasciati in forma anonima sul tema della violenza di genere, un'assemblea con una rappresentazione teatrale e musicale ed un acceso dibattito volti alla sensibilizzazione su questo tema e l'affissione del nome GIULIA nel corridoio principale dell'istituto: all'interno di esso sono state incollate anche le foto delle altre ragazze vittime di femminicidio. Quest'anno il numero delle vittime è stato di 107 donne, praticamente una ogni 72 ore. 107 vite spezzate spprattutto da chi avrebbe dovuto amarle e proteggerle. Dopo la morte di Giulia Cecchettin avvenuta pochi giorni prima di questa ricorrenza per mano del suo ex fidanzato Filippo Turetta, che non riusciva ad accettare la fine della loro relazione e persino il fatto che lei fosse riuscita a laurearsi prima di lui, c'è stata una rivolta mediatica proprio contro l'educazione sbagliata imposta dal sistema e la poca tutela che spetta alle donne violentate e persino alla memoria ed alla giustizia di quelle uccise.

Vari slogan sono ormai ovunque come "Se domani tocca a me, mamma, se domani non torno, distruggi tutto. Se domani tocca a me, voglio essere l'ultima." Una frase molto forte, che fa intendere perfettamente il desiderio delle donne che quel numero, seppur comunque troppo alto, possa restare immutato.

Giulia Tramontano

Per ricordare a tutti l'orribile realtà del femminicidio è bene ricordare anche la storia di Giulia Tramontano, una ragazza bella come il sole la cui vita è stata spezzata assieme a quella del figlio che portava in grembo proprio da quello che sarebbe dovuto essere il suo futuro padre e prendersi cura di entrambi. Giulia era una ragazza di appena 29 anni, originaria di Sant'Antimo in provincia di Napoli ma residente a Senago in provincia di Milano dove viveva assieme al suo compagno. Il suo corpo è stato ritrovato nella notte tra il 31 maggio ed il 1 giugno dopo la scomparsa denunciata il 28 maggio dallo stesso Alessandro Impagnatiello, suo fidanzato. A suo dire, la compagna era improvvisamente scomparsa dall'abitazione portando con sé alcuni effetti personali ed il cellulare. Ha da subito confessato la propria "doppia relazione" con una sua collega americana incontrata da Giulia appena un giorno prima della scomparsa. Difatti Tutto ha inizio alle 17:00 di sabato 27 maggio 2023, quando Giulia si trova davanti all’Armani Bamboo bar, mentre parla con quest' ex collega italo-inglese del suo fidanzato, proprio qualche giorno prima aveva scoperto che quest’ultimo aveva una relazione anche con lei. In quegli stessi minuti Alessandro stava cercando sul computer dei metodi per uccidere la sua fidanzata. Successivamente, Giulia torna a casa intenta a parlare al fidanzato del suo incontro; e secondo le indagini l’omicidio della ragazza è avvenuto tra le 19:05 e le 20:30, in seguito ad una litigata. Dopo aver ucciso la fidanzata, cerca di bruciare il corpo nella vasca, ma fallisce; così decide di scrivere dal telefono di Giulia dei messaggi all’altra ragazza dove dice di "lasciarla stare" , ed un messaggio alla madre: "Non ti preoccupare madre ora vado a riposare". Il 30enne poi, verso le 2 di notte si reca dall’amante, dicendo che Giulia se n’era andata, che ormai lui era un uomo libero, e che il bambino che portava in grembo non era suo, nonostante prima avesse cercato su Internet come creare un test del DNA falso.

Poiché la ragazza non lo fa entrare, lui fa tranquillamente ritorno a casa. A quel punto carica il corpo di Giulia nella sua Volkswagen T-Roc e dopo il secondo tentativo di bruciarlo, lo mette in un lembo di terra dietro ai box di una palazzina in via Monte. La mattina seguente inizia la sua messainscena, dove cerca di ingannare tutti chiedendo alla madre se avesse sue notizie. Ai militari ha riferito di anche che da casa mancavano il suo passaporto, circa 400 euro in contanti e una borsa. Dopo aver incontrato anche l’amante, quest’ultima confessa ai carabinieri e alla sorella della ragazza di aver visto visto alcuni guanti di lattice di colore azzurro spuntare dallo zaino del 30enne. Subito Chiara Tramontano, sorella di Giulia, parte da Genova e raggiunge Senago, e a mezzanotte anche la famiglia la raggiunge. Inoltre, il cugino racconta a che negli ultimi giorni la giovane era scossa per aver scoperto il tradimento di Alessandro e la madre ripete che sua figlia non si sarebbe mai allontanata di sua spontanea volontà. Così le indagini si fanno più serrate, e mercoledì 31 maggio, proprio quando vengono trovate tracce biologiche di Giulia nell' auto di Alessandro, lui confessa ed indica ai militari dove cercare il corpo. Tramite l’autopsia viene accertato che la ragazza è stata colpita con almeno 37 coltellate di cui due fatali sul collo, ma non sulla pancia; inoltre tramite gli esami tossicologici è stato possibile capire che Alessandro l’aveva avvelenata per mesi con cloroformio e ammoniaca.

Per quanto sconvolgente questa storia, assieme a quelle di tutte le altre donne non deve essere soltanto essere letta per ricordare ma per darci il coraggio di "sussurrare alla violenza che ne abbiamo abbastanza" parole del testo della canzone di Matteo Paolillo, un giovane cantante ed attore salernitano.

L'amore non deve mai essere sinonimo di paura, non bisogna mai amare chi fa male. L'amore è il sentimento più puro del mondo che però dovrebbe creare ali e non catene.



6 visualizzazioni

Comments


Post in evidenza
Post recenti
Archivio
Cerca per tag
Seguici
  • Facebook Basic Square
  • Twitter Basic Square
  • Instagram
  • Youtube
600px-Telegram_logo.svg.png
webjournal qrcode.jpg
bottom of page