La complessità di Don Abbondio: tra dovere e paura
di Michela Caiazzo, Alice Iannone, Giorgia Russo, Matteo Viperini, Matteo Volpe
Cosa accadrebbe se leggessimo i "Promessi Sposi" adottando il punto di vista di Don Abbondio? Per quale motivo le persone continuano ad etichettarlo come un fifone, codardo, opportunista, cinico, negligente e persino indifferente?
Semplice, perché a tuttti fa comodo dimenticare che dietro la figura del curato che deve guidare la sua comunità c'è pur sempre un uomo e che per ogni uomo provare paura è legittimo. Don Abbondio, che non ha mai arrecato problemi di alcun tipo a nessuno, limitandosi sempre e solo ad adempire ai suoi doveri, si è trovato improvvisamente scaraventato in un vortice dal quale era impossibile trovare una via di fuga. Dapprima sono stati i bravi a minacciarlo per conto di Don Rodrigo che, parlandoci chiaramente, non era certamente una persona raccomandabile. La vita è sacra e lui non poteva assolutamente rischiare di perderla per celebrare un matrimonio. Successivamente è stato anche vittima della violenza ingiustificata da parte di Lorenzo Tramaglino che lo ha addirittura minacciato con un coltello per estorcergli informazioni.
Dati questi avvenimenti, è estremamente chiaro che Don Abbondio si sentisse come una pecorella smarrita senza alcun appiglio. La possibilità di denunciare l'accaduto per lui era solamente una lontana utopia poiché era risaputo che denunciare i potenti avrebbe avrebbe solamente esposto ad un rischio ancor più elevato la sua incolumità. Era come inerme in balia degli eventi che lo sommergevano e voleva solamente attendere che si placasse la tempesta.
Nonostante ciò, lui ha sempre obbedito con rispetto e diligenza a tutto ciò che gli era richiesto come quando il cardinale Borromeo gli ha affidato il compito di andar a liberare Lucia assieme all'Innominato, il quale si era appena convertito, ed il nostro curato non poteva sapere se si trattasse di una messa in scena attuata per attirare consensi o se questo cambiamento radicale fosse sincero. Dunque, il nostro Don Abbondio non ha mai agito con intenzioni scellerate e, anche se talvolta si è lasciato trasportare e condizionare dalla legittima paura, certamente avrebbe celebrato successivamente le nozze e si sarebbe reso disponibile in qualsiasi modo per i due promessi sposi. Ovviamento, se non fosse stato minacciato dallo stesso sposo e ingannato da entrambi quando questi hanno tentato la strada del matrimonio a sorpresa piuttosto che cercare un confronto diretto che avrebbe certamente portato ad una soluzione conveniente per tutti.
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