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  • Immagine del redattoreGiorgia Russo

La competitività blocca l'apprendimento: è crisi nel mondo scolastico

Aggiornamento: 1 mar

La scuola, che dovrebbe essere un luogo che prepara gli studenti ad affrontare la vita e fungere quasi da seconda casa per i ragazzi sta diventando piuttosto un luogo dove stress e stanchezza divorano le vite degli studenti a causa della troppa competitività tra i banchi di scuola. Secondo un sondaggio condotto da "Scuola e benessere: oltre l'ipercompetizione e l'omologazione", al quale hanno partecipato più di 25.000 studenti e docenti, il 75% degli alunni sperimenta frequentemente stress causato dal sistema scolastico. Il 44% vive costantemente con un senso di inadeguatezza, mentre il 17% trova che l'eccessiva competitività ostacoli l'apprendimento e diminuisca la sete di conoscenza. Le manifestazioni di questi disagi partono da pianti ed urla fino ad arrivare a livelli altissimi di ansia che possono culminare persino in attacchi di panico e frequenza cardiaca accelerata fino a giungere a vere e proprie crisi lipotimiche con svenimenti. Al rientro a scuola dopo un periodo prolungato di assenza o di vacanza è possibile sperimentare confusione o maggiore predisposizione o intolleranza alla rabbia dato proprio dal ripristino della routine scolastica.

"Il successo dell'evento testimonia l'importanza e l'urgenza di affrontare il tema del benessere psicosociale degli adolescenti nell'ambito educativo, e conferma l'impegno di Unisona Live e Unicef nel promuovere un'educazione inclusiva e orientata al benessere degli studenti. Su questa priorità siamo impegnati in prima linea in un programma finanziato dalla Commissione Europea che accompagnerà per due anni le autorità italiane nel migliorare il coordinamento tra i settori sanitario, sociale e scolastico", dichiara Nicola Dell'Arciprete, coordinatore risposta in Italia, Ufficio Unicef per l'Europa e l'Asia Centrale.


Prospettive di miglioramento verso il benessere scolastico

I ragazzi che hanno partecipato al sondaggio, tuttavia, presentano delle prospettive di miglioramento e difatti hanno ammesso che lo stress diminuirebbe se diminuisse il carico di studio e se fossero proposte più attività extracurricolari volte all'aggregazione. Anche i genitori svolgono un ruolo fondamentale per il benessere psico-fisico dei propri figli e dovrebbero ricordare che i ragazzi non sono dei numeri e che non sarà un compito in classe a rovinare la vita. È sicuramente lecito spronare i propri figli a dare sempre il meglio di sé, ma, se qualche volta non raggiungono l'eccellenza, non è necessario farne un dramma. Alcuni giorni fa è apparso un cartello alla scuola primaria Parini dell'istituto comprensivo Dante Alighieri di Cassano Magnago in provincia di Varese affisso proprio dalle maestre che, in vista dell'uscita delle pagelle del primo quadrimestre, ci hanno tenuto a ribadire che tra i bambini ci potrebbe essere un artista che non capisca la matematica, un matematico a cui non interessa la storia oppure una sportiva che non ama l'inglese. Ricordano di non farne un dramma perché i loro figli faranno ugualmente grandi cose, basta avere fiducia in loro:

hanno solo bisogno di essere capiti, spronati ed incoraggiati!

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