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  • Immagine del redattoreRoberta Mariano

Stop al disel e alla benzina dal 2035

Il divieto della vendita di veicoli a benzina e diesel è stato approvato dal Parlamento Europeo con 340 voti favorevoli, 21 astenuti e 279 contrari. La decisione del Parlamento Europeo, però, non è stata accolta con favore da alcuni esponenti del governo italiano.

"È una decisione folle e sconcertante, contro le industrie e i lavoratori italiani ed europei, a tutto vantaggio delle imprese e degli interessi cinesi. Ideologia, ignoranza o malafede?” - queste sono le parole di Matteo Salvini pubblicate su Instagram ed in cui esprime la sua completa disapprovazione a questa decisione. Non solo Salvini, ma anche altri esponenti del centrodestra hanno criticato la decisione del Parlamento Europeo. “Centinaia di migliaia di posti di lavoro andranno persi in Europa a causa di questa decisione”: è ciò che ha dichiarato Pietro Fiocchi, eurodeputato di Fratelli d’Italia. “Inoltre - aggiunge il politico - diventeremo totalmente dipendenti dai Paesi extraeuropei, in particolare dalla Cina, per i microchip, il litio, il cobalto e così via”. Contrari anche gli esponenti della Lega Marco Campomenosi, Marco Zanni e Silvia Sardone che hanno dichiarato: "La maggioranza del Parlamento Europeo confeziona uno schiaffo al settore dell’automobile e a categorie fondamentali dell'economia italiana ed europea, per fare al contempo un regalo enorme a Pechino”.

La Commissione europea ha, inoltre, avviato l'iter di revisione del regolamento per le emissioni di CO2 anche per gli autobus e per i camion. La proposta prevede zero emissioni dal 2030 per i bus che circolano in città e un taglio del 90% delle emissioni per le flotte degli altri mezzi pesanti, a partire dal 2040. La proposta sarà presentata prevede che i veicoli commerciali pesanti dovranno ridurre le emissioni di CO2 in modo progressivo, del 45% nel 2030 e del 90% nel 2040.

Gli obiettivi intermedi delle emissioni per il 2030 sono fissati dal nuovo Regolamanto al 55% per le auto e al 50% per i furgoni. La Commissione europea presenterà entro il 2025 una metodologia per valutare e comunicare i dati sulle emissioni di CO2 durante l'intero ciclo di vita delle autovetture e dei furgoni venduti sul mercato europeo. Entro dicembre 2026, la Commissione calcolerà i dati reali sul consumo di carburante ed energia, riferirà su una metodologia per adeguare le emissioni specifiche di CO2 dei costruttori e proporrà adeguate misure di follow-up. I costruttori responsabili di piccoli volumi di produzione nell'arco di un intero anno solare potranno beneficiare di un'eccezione, una deroga, fino alla fine del 2035 mentre chi è sotto la soglia resterà privo dai vincoli.

Il Parlamento europeo prevede di raggiungere, inoltre, i seguenti obiettivi:

-espandere la capacità di ricarica in linea con le vendite di auto a emissioni zero e installare punti di ricarica e rifornimento sulle autostrade;

-prevedere punti di ricarica in parcheggi sicuri e protetti, nelle principali città e negli agglomerati posti sulla rete di trasporto transeuropea, per consentire soprattutto la ricarica dei camion per le consegne urbane.




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