Sottomarino Titan, la tragedia che ha colpito cinque miliardari in visita al Titanic
Il sottomarino Titan, il sommergibile privato che aveva portato cinque miliardari ad esplorare il relitto del Titanic, è stato ritrovato imploso nell'Atlantico, dopo giorni di ricerche disperate. I cinque passeggeri a bordo, Stockton Rush, Shahzada Dawood e suo figlio Suleman, Hamish Harding e Paul-Henri Nargeolet, sono morti a causa della perdita di pressione del sottomarino, causata da un guasto ancora da accertare. La Marina degli Stati Uniti aveva registrato "un'anomalia simile ad un'implosione o un'esplosione" nei pressi del sommergibile quattro giorni fa.
La vicenda ha suscitato grande interesse e commozione in tutto il mondo, non solo per il legame con il celebre naufragio del transatlantico, ma anche per le storie personali dei protagonisti. Stockton Rush era il fondatore di OceanGate, una società che organizzava le esplorazioni subacquee, e aveva realizzato il suo sogno di pilotare il sottomarino. Shahzada Dawood e suo figlio Suleman erano tra i più ricchi manager del Pakistan, con interessi nel settore dell'acciaio, dell'energia e dell'agricoltura. Hamish Harding era un imprenditore britannico appassionato di avventura, che aveva stabilito diversi record mondiali di volo. Paul-Henri Nargeolet era un pilota di sommergibili francese, considerato uno dei maggiori esperti del Titanic, che aveva partecipato a sei spedizioni sul relitto.
I cinque passeggeri avevano pagato 250mila euro ciascuno per partecipare alla missione di OceanGate, che prevedeva una discesa di circa quattro ore fino al fondo dell'oceano, a 3.800 metri di profondità. Il loro obiettivo era osservare le condizioni del Titanic. Il sottomarino Titan era stato appositamente progettato per resistere alla forte pressione dell'acqua e offrire una vista panoramica grazie alle sue ampie finestre, ma era guidato dall'interno tramite un controller per i videogiochi pagato appena 25 dollari della Logitech.
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