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  • Nicole Capece

Sofia Castelli: quarantesima vittima di femminicidio

Aggiornamento: 4 gen

di Nicole Capece e Noemi Memoli


Il 25 Novembre è la giornata internazionale contro la violenza sulle donne ricorrenza istituita dall'Assemblea delle Nazioni Unite. In questo giorno si ricordano tutte le donne uccise dai loro mariti o ex fidanzati per gelosia o per possessività; in molti paesi, come l'Italia, il colore esibito in questa giornata è il rosso e uno degli oggetti simbolo è rappresentato da un paio di scarpe rosse da donna, allineate nelle piazze o in luoghi pubblici, a rappresentare le vittime di violenza e femminicidio.


Il 25 novembre al Liceo "F.De Sanctis"

Il Liceo statale Classico-Scientifico "Francesco De Sanctis" di Salerno, per ricordare le vittime di femminicidio, ha ricoperto i muri e le aule della scuola con cartelloni contenenti delle frasi che meglio esprimessero l'importanza di questa giornata. Un'iniziativa che ha assunto un significato ancor più forte dopo quanto è accaduto alla povera Giulia Cecchettin. Infatti, grazie alla sua vicenda, si è capita ancor di più l'importanza di agire su queste situazioni critiche anche grazie alle parole della sorella Elena " Il femminicidio non è un delitto di passionale, ma di possesività"


SOFIA CASTELLI - LA STORIA

Tra le povere vite stroncate troppo presto ricordate dagli studenti del liceo salernitano, c'è la giovanissima (purtroppo) Sofia Castelli, la quarantesima vittima di femminicidio nel 2023.

Sofia aveva 20 anni, compiuti il 28 maggio. Era una studentessa di Sociologia all’Università Bicocca di Milano ed abitava, insieme ai genitori, in una palazzina di Corso Rona "100". Con una sua amica era appena tornata a casa alle 6:00 del mattino da una serata. Il ventitreenne, di origine italo-marocchine, si era intrufolato nell'abitazione probabilmente con una copia delle chiavi della porta d'ingresso prese con inganno da Sofia. Una volta entrato nell'appartamento si sarebbe nascosto nell'armadio e né l'amica e né Sofia si sarebbero accorte della sua presenza. Ha atteso poi che si addormentassero per poi colpire con cinque coltellate alla gola (probabilmente nel sonno) la ragazza ventenne uccidendola.

L'uomo aveva già provato ad avere un chiarimento con la ragazza, ma lei gli aveva fatto capire che la loro relazione, che andava avanti dal 2018 anche se con alti e bassi, era ormai finita. Dopo il delitto, Atqaoui si è costituito alle forze dell'ordine.

Infatti, girovagando nei dintorni della centrale della Polizia locale, il ragazzo ha attirato l'attenzione delle forze dell'ordine sia per il suo stato confusionale (probabilmente andato in stato di shock dopo aver ucciso la ragazza) e per i vestiti sporchi di sangue. In seguito è stato accompagnato alla Caserma dei Carabinieri dove gli inquirenti hanno ribadito le sue responsabilità. Atqaoui ha confessato di aver agito sulla base del sospetto che l'ex avesse un nuovo ragazzo, in seguito è stato accusato di omicidio volontario.


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