Protesta degli studenti universitari: "Senza casa, senza futuro!"
E' a Milano, Roma , Cagliari ed anche Torino, Firenze ed infine a Pavia che sta andando avanti da diverse settimane una protesta da parte di tanti studenti universitari che, a causa del caro affitti, non possono permettersi di studiare come fuorisede. La protesta consiste nel mettere una tenda davanti alla propria università e dormire lì con la speranza di attirare l'attenzione di più persone possibile e renderle consapevoli delle difficoltà dei giovani universitari. Lo slogan di chi protesta è: "Senza casa, senza futuro". Ma di preciso, quando è scoppiata la protesta? Il 4 maggio 2023, Ilaria Lamera ha piantato una tenda davanti al Politecnico di Milano. Il suo gesto ha creato interesse e molti giornalisti l'hanno intervistata. Nell'intervista concessa a "La Repubblica" la giovane universitaria ha dichiarato: "I costi di Milano non permettono a studenti con famiglie normali alle spalle di prendere stanze in affitto. Io avevo trovato singole da 700 euro spese escluse, non potevo permettermele!". Dopo aver raggiunto una certa notorietà, ad Ilaria ha fatto visita "nella sua umile dimora" la rettrice dell'università milanese Donatella Sciuto che ha dichiarato:
"Le ho detto che la sosteniamo in questa battaglia, che combattiamo anche noi per quanto possibile. Come rettori è una cosa che denunciamo da tempo. L'ho detto anche al sindaco: Milano è una città per persone anziane e ricche e ci vogliono alloggi non solo per gli studenti - aggiunge Sciuto - ma anche per chi si laurea e con lo stipendio non paga l'affitto".
Purtroppo, dopo il Sars Covid-19, i costi delle stanze sono aumentati come non si era mai visto. Alcune ricerche dimostrano che a Milano il costo medio per una singola ha raggiunto gli 810 euro al mese, a Roma 630 euro, a Venezia 580 euro e a Firenze 570 euro. In tante altre città italiane la situazione è simile; solo a Torino, Verona e a Padova si possono affittare stanze leggermente sotto i 500 euro mensili. I ragazzi, dunque, si trovano in difficoltà dovendo non solo affrontare spese riguardanti l'alloggio, ma anche per i beni di prima necessità. "Oggi, per frequentare l'università bisogna sempre più avere una certa disponibilità economica per potersi permettere un tetto sopra la testa" - si legge su "La Stampa". La cosa più sconcertante è che in Italia nel 2022 risultano esserci poco meno di 600.000 universitari (poco meno di un terzo degli studenti universitari complessivi e due terzi per quanto riguarda una media europea) che studiano in una provincia diversa da quella di residenza. L'istruzione non può e non deve essere qualcosa "destinata" a pochi, ma a tutti; senza aiuti concreti solo alcuni potranno accedervi e questo non è certo un dato positivo per un Paese.
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