Måneskin: il nuovo album, Rush!
Il 20 gennaio 2023 è uscito il nuovo album dei Måneskin, Rush!, che nel giro di una settimana ha scalato le classifiche mondiali. I quattro componenti del gruppo, Damiano, Victoria, Ethan e Thomas, prima del lancio dell’album, si sono sposati fra loro giurando fedeltà e unione eterna nel nome del Rock & Roll.
Dopo le “nozze musicali dell’anno”, che “nella gioia e nel dolore” hanno sancito la reciproca fedeltà del gruppo, in occasione della presentazione dell’ultimo album Rush! a Palazzo Brancaccio, i Måneskin hanno regalato agli ospiti un mini-live dei loro successi, inclusi alcuni brani tratti dalla nuova uscita. La band romana nel 2022 ha vissuto un momento d’oro, dal ritorno al Festival di Sanremo alla candidatura ai Grammy Awards 2023 nella categoria Best New Artist.
Rush! contiene ben 17 tracce, tra cui i quattro singoli usciti nell’ultimo anno e mezzo: Mammamia, Supermodel, la ballata toccante The Loneliest e Gossip feat Tom Morello, chitarrista di Rage Against The Machine, Audioslave, Bruce Springsteen And The E Street Band e altri ancora. All’interno tre inediti in italiano presenti anche nella versione distribuita in tutto il mondo. Un brano parla di Mark Chapman, il criminale che uccise John Lennon. La musica dei Måneskin diventa sempre più coinvolgente ed identitaria, così come è evidente l’intento di fare della provocazione una cifra distintiva della band.
Le recensioni dell’album sono arrivate da tutto il mondo. Molti i commenti positivi per il disco ”ispirato da un sacco di influenze”. Evidente il "salto internazionale" soprattutto dei brani in inglese. Rush! è forse “una grande playlist pop-rock che tende a ripetersi”, ma il pubblico della nuova generazione “se ne frega, in parte e per il momento, di quello che c’è stato prima” e accoglierà l’album “come un grande ottovolante pop-rock, capace di divertire, far ballare e saltare rivendicando il diritto di far festa”. Per altri Rush! cattura perfettamente il senso della spontanea autenticità che rende uno spettacolo unico nel suo genere.
Tante sono, però, anche le critiche che il gruppo ha ricevuto dopo il lancio del nuovo album. Il critico Spencer Kornhaber ha intitolato la stroncatura ai Måneskin "Questa è la band che dovrebbe salvare il Rock & Roll?" e ha sentenziato che il gruppo “sembra molto più cool di come suona”. Definiti come una “band da bar in pelle bordeaux”, con i semplici e spontanei singoli Beggin’ e Zitti e Buoni, i Måneskin avrebbero mostrato “audacia” nel disegnare atmosfere “piacevolmente sporche”, mentre in Rush! avrebbero composto canzoni “così chiaramente riciclate, così sfacciatamente mediocri che l’idea che il gruppo accenda una guerra culturale tra rock e pop risulta nella migliore delle ipotesi tragica”. I testi non sarebbero altro che “timidi tentativi di scioccare e provocare fastidio”, quindi la popolarità dei Måneskin sarebbe tutta questione di “memorabile esposizione televisiva”. All'interno della stampa americana ha fatto eco, con toni più moderati, Rolling Stone, che ha definito la band “i salvatori italiani dello sleaze-rock di cui probabilmente non abbiamo bisogno ora, però sono ancora abbastanza divertenti”. In Italia, invece, in occasione della presentazione del suo programma di concerti, il celebre violinista Uto Ughi ha definito i Måneskin “un insulto alla cultura e all’arte”, precisando di non avercela in particolare con la band perché “ogni genere ha il diritto di esistere, però quando fanno musica, e non quando urlano e basta”; ha, inoltre, sottolineato la “grave carenza per l’istruzione musicale dei giovani” nelle scuole, dove “emergono lacune spaventose”.
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