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Martina Scialdone

Di Agata Fiorillo e Noemi Grimaldi.

Il 25 novembre è la giornata internazionale contro la violenza sulle donne, è stata istituita dall' ONU (Organizzazione Nazioni Unite) il 17 dicembre 1999. La scelta di questa data non è assolutamente casuale, anzi, il 25 novembre 1960, infatti, nella Repubblica Domenicana, furono deportate, violentate ed infine uccise le sorelle Mirabal, attiviste e rivoluzionarie.

Le origini di questa ricorrenza, risalgono ai secoli di dominazione maschile, imparità di genere e principi basati sulla cultura del patriarcato.

Molti sono i tipi di violenza che le donne ogni giorno sono costrette ad affrontare:

  • violenze psicologiche e fisiche

  • abusi sessuali

  • stupri

In Italia il numero delle vittime di femminicidio è in forte crescita, nel 2023 infatti le donne registrate sono state 105.

Martina Scialdone

L’ennesima donna vittima di femminicidio è stata Martina Scialdone, uccisa con un colpo di pistola al petto dal compagno, fuori da un ristorante.

E' stato il secondo in Italia nel 2023, dopo quello del 4 gennaio. Martina Scialdone era un avvocato di 34 anni, specializzata in diritto di famiglia, ha lavorato anche in casi di maltrattamenti sulle donne. E' morta fra le braccia del fratello, arrivato in aiuto in Viale Amelia. Il compagno Costantino Bonaiuti di 60 anni, era funzionario all’ENAV (Ente nazionale per l’assistenza al volo). Aveva avuto una relazione con Martina dal 2021 e dopo l’omicidio si era allontanato per prendere l’auto e rifugiarsi a casa, a Colle Salario.

La coppia aveva deciso di andare a cena al Brado, uno dei locali più frequentati della zona.

La donna, (si pensa) aveva deciso di chiudere la relazione, poiché ne aveva già parlato con i familiari e con le amiche. Si ipotizza che il vero problema fosse la grande differenza di età. Bonaiuti a casa della vittima era conosciuto con il soprannome di Costy ed è affetto da una grave malattia. È un appassionato di armi da fuoco, campione regionale nel Lazio di tiro a segno con la pistola. Lavorava come funzionario esperto in meteorologia e sistemi di controllo del traffico aereo e come lo descrivono i colleghi, spesso anche sul posto di lavoro, aveva scatti d'ira improvvisi.

Secondo le testimonianze raccolte dalla polizia, la tensione tra i due si era accesa, arrivando ad un crescendo di toni e dal viavai della 34enne dalla toilette. Infatti, Martina, si era chiusa in bagno per sfuggire all’aggressività del compagno che continuava a sferrare pugni sulla porta.

Ma, visto che i due stavano disturbando i clienti, la coppia è stata invitata a lasciare il locale, prima di uscire però, la donna ha cercato con la scusa di una sigaretta di attirare l’attenzione di un cameriere, che purtroppo non aveva colto la sua richiesta di aiuto. E se il calmiere avesse capito la sua richiesta di aiuto, Martina avrebbe evitato il colpo sparato dal compagno? In strada ha provato a correre via, ma è stata raggiunta.

La litigata è durata solo per qualche istante, perché poi l’ingegnere, prendendo la pistola dalla tasca dei pantaloni, ha premuto il grilletto e l’ha uccisa solo con un colpo bruciapelo al petto. Bonaiuti è fuggito dalla polizia che lo ha arrestato nell’abitazione che condivideva con l’ex moglie e dalla visita a casa, sono state sequestrate altre tre pistole.


"Alle bambine di tutto il mondo,
sognate più in grande,
puntate più in alto,
lottate con più energia.
E, nel dubbio ricordate:
avete ragione voi."

(cit. storie della buonanotte per bambine ribelli)








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