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  • Immagine del redattoreGiorgia Russo

Luciano Spalletti, il nuovo faro della nazionale italiana

Aggiornamento: 23 ago 2023

Dopo esser riuscito nell'impresa storica di riportare a Napoli uno scudetto che mancava da ben trentatré anni, Luciano Spalletti è pronto ad indossare le vesti di CT della nazionale italiana. Prenderà il posto di Roberto Mancini, giunto sulla panchina italiana nel 2018; è doveroso ricordare che è stato proprio lui nel 2021 a riportare in Italia un trofeo che mancava da molti anni: la coppa europea. Il percorso di Mancini con gli azzurri non è stato sempre rose e fiori; infatti, l'Italia non è riuscita a qualificarsi per i mondiali che si sono svolti lo scorso anno in Qatar. Poi, lo scorso 13 agosto, l'improvviso addio di cui sono ancora da chiarire le cause. Ciò che è certo è che l'8 agosto Silvia Fortini, moglie e legale di Mancini, aveva fatto pervenire un messaggio a Gabriele Gravina in cui chiedeva esplicitamente di eliminare la clausola risolutiva in caso di mancata qualificazione all'europeo. Non è la prima volta che Mancini si lascia trasportare dall'impulso: nel 2008, dopo 7 trofei vinti all'Inter, venne a sapere che Moratti, l'allora presidente dell'Inter, stava pensando di sostituirlo; così, dopo l'accesa conferenza stampa post partita contro il Liverpool, decise di terminare la sua carriera sulla panchina nerazzurra. Questa volta, però, il malcontento di Mancini andava avanti da tempo poiché la federazione aveva deciso di punto in bianco di sottrargli tre dei suoi fidati collaboratori: Nuciari, Lombardo ed Evani sostituiti da 5 nuovi collaboratori a lui non graditi. Si è inoltre sentito bluffato sentendo che gli sarebbe stata conferita anche la guida della nazionale under 20 ed under 21. È stato anche chiamato dall'Arabia per allenare la nazionale saudita, ma è questo solo un argomento secondario, pur essendo adesso un'ipotesi concreta; infatti, nel 2021 rifiutò il Totthenam per continuare ad allenare l'Italia.

Non è la prima volta che Mancio pensa alle dimissioni, ci aveva infatti già riflettuto dopo la mancata qualificazione al mondiale, ma in quel caso la federazione lo convinse a restare. Proprio a tal proposito l'ormai ex Ct ha dichiarato: "Dopo la mancata qualificazione al mondiale me ne sarei anche andato, ma mi hanno chiesto di restare. Avevo chiesto di eliminare la clausola nel contratto di esonero in caso di mancata qualificazione ad EURO2024. Poteva essere un segnale, lo avevo chiesto per lavorare tranquillo in questi mesi. Chiaramente se non ci fossimo qualificati me ne sarei andato via. Si è mai visto un presidente federale cambiare lo staff di un CT? È da un anno che voleva rivoluzionarlo. Io gli ho fatto capire che non poteva. Gli ho spiegato che al massimo poteva inserire un paio di figure, ma che non poteva privarmi di un gruppo di lavoro che funzionava, che funziona e che ha vinto l'Europeo. Semmai sono io che potevo sostituire un membro dello staff. Da tempo Gravina pensava cose opposte alle mie. Ma perché intervenire sullo staff? Cosa c'entra? A quel punto poteva mandare via me". E ancora: "Io Ct dell'Arabia ? Quello che dico è indipendente da quello che potrà accadere in futuro e da dove andrò". Ha, poi, fatto gli auguri a Luciano Spalletti, conscio che sarebbe stato lui il suo successore.

Difatti il tecnico toscano è sempre stato in pole position per prendere il posto di Mancini, ma, a causa della clausola che lo legava al Napoli, il suo arrivo non è stato privo di ostacoli. La clausola, inserita quaranta giorni fa, prevede il pagamento di tre milioni di euro nel caso in cui l'ex Napoli voglia impegnarsi con un'altra squadra. Il pagamento può essere effettuato anche da un soggetto terzo come la FIGC oppure uno sponsor. De Laurentiis non è intenzionato a rimuoverla, infatti ritiene che il contratto vada rispettato. E così la FIGC ha chiesto anche ausilio al governo per eliminare la clausola basandosi sul concetto di non concorrenza tra il Napoli e la Nazionale. La federazione italiana era persino disposta a prendersi carico dell'intero costo della clausola, ma a fermarla sono state alcune squadre che hanno affermato che non è giusto che i soldi della federazione entrino nelle tasche di un solo club concorrente e hanno addirittura minacciato le interrogazioni parlamentari. La federazione ha vagliato anche altri allenatori. Si è parlato di Antonio Conte che è già stato sulla panchina dell'Italia tra il 2014 e il 2016, ma è abituato ad ingaggi superiori. E' persino stato contattato da Gravina Davide Nicola, ex Crotone e Salernitana ora svincolato.

Alla fine Spalletti ha deciso di firmare il contratto nonostante la clausola sicuro dell'appoggio della federazione; la questione sarà da risolvere, ma a Luciano sono state assicurate buone possibilità di vincere la causa. Non ci resta che augurare buona fortuna al nostro mister Spalletti, sperando che riporti il sole anche alla nostra nazionale in vista degli Europei che si terranno il prossimo anno poiché come è solito affermare lui "Uomini forti, destini forti".



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