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Le parole di Sami Modiano: un superstite di Auschwitz


In occasione del giorno della Memoria parlerò di Sami Modiano, un superstite dell'Olocausto e testimone della Shoah.


Sami Modiano è nato il 18 luglio 1930 a Rodi, in Grecia con il nome di Samuel. Alla promulgazione delle leggi razziali, nel 1933, frequentava la terza elementare, ma, essendo ebreo, dovette lasciare la scuola. La vita divenne per lui molto travagliata; infatti il padre perse il lavoro e la madre successivamente morì a causa di una grave malattia. Il 23 luglio 1944 lui e gli altri ebrei di Rodi, tratti in inganno dai tedeschi, furono imbarcati nella stiva di un vecchio mercantile in condizioni disumane per essere condotti nel campo di concentramento di Auschwitz, dove arrivarono il 16 agosto 1944. Il suo destino era la morte nelle camere a gas, ma il padre riuscì ad inserirlo nella fila dei superstiti dove gli tatuarono il numero "B7456", un numero in più di quello del padre che era "B7455". Purtroppo perse la sorella e il padre nei campi, ma strinse un'amicizia fraterna con Piero Terracina, di soli due anni più grande. Nel 1945, quando i sovietici erano a pochi chilometri da Auschwitz, i tedeschi decisero di portare gli ebrei da Auschwitz a Birkenau a piedi. Lungo il cammino Sami si accasciò esausto, ma due sconosciuti lo sorressero lasciandolo, poi, su un cumulo di cadaveri per salvarlo. Quando si risvegliò, vide una casa e ci si trascinò, trovandoci Piero Terracina e altri superstiti, come Primo Levi. Il giorno dopo arrivarono i sovietici, era il 27 gennaio 1945.

Sami è sopravvissuto all'orrore dei campi di concentramento ed ad oggi è un attivo testimone della Shoah con il ricordo della sua esperienza personale. Il 27 gennaio 2023, in occasione del giorno della memoria, ha raccontato la sua triste esperienza durante la Shoah agli studenti del Liceo Scientifico Morgagni di Roma nella Sala della Costituzione di Palazzo Giustiniani di Roma. Durante l'incontro, ricordandosi dei tristi eventi subiti, è scoppiato in lacrime, facendo riflettere molto i tanti giovani presenti. Sami Modiano ha raccontato: «Sono un sopravvissuto alla deportazione, avevo 14 anni quando sono stato mandato a Birkenau. Ho perso tutti quanti della mia famiglia ma in realtà ho perso in tutto 2000 persone, ossia quelle che facevano parte della piccola comunità ebraica di Rodi, da cui io provengo. Io rappresento ancora questa comunità. Fino a quando avrò forza e vita, trasmetterò ai ragazzi quello che è stato. Ho fiducia e speranza in chi verrà dopo di noi».



«Quel giorno ho perso la mia innocenza. Quella mattina mi ero svegliato come un bambino. La notte mi addormentai come un ebreo.» Sami Modiano, riferendosi al giorno in cui fu cacciato da scuola per via delle leggi razziali.

PER NON DIMENTICARE


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