La Svizzera rompe la sua storica neutralità: sanzioni contro Mosca

La Svizzera è lo stato che dal 1815 ha la più antica neutralità militare nel mondo con la firma del Trattato di Parigi. E' proprio la sua storica neutralità uno dei principi fondamentali della sua politica estera. Il trattato sostiene che la Svizzera non deve essere coinvolta in conflitti armati o politici di nessun tipo. Il Consiglio federale Svizzero, tuttavia, ha da poco deciso di intervenire nella guerra tra Ucraina e Russia imponendo le sanzioni adottate dall'Unione Europea nei confronti dello stato aggressore e rompendo così la sua storica neutralità. I provvedimenti sono stati annunciati alla televisione francese dal Presidente della Confederazione Ignazio Cassis e costituiscono una svolta importante nella politica svizzera.

Prima di elaborare i diversi provvedimenti nei confronti della Russia, la Svizzera si era limitata a creare una vera e propria "lista nera" di cittadini e banche russe a cui si sarebbe imposto il divieto di scambio finanziario. Se i numerosi oligarchi russi avessero potuto continuare ad operare con le banche svizzere, il paese sarebbe stato considerato "sostenitore" di Putin mettendo a disposizione dello stato beni finanziari e, proprio per evitare tutto ciò, la Svizzera ha chiuso le sue banche alla Russia. C'era, infatti, il rischio che si replicasse una situazione simile alla Seconda Guerra Mondiale quando la Svizzera aveva continuato ad avere rapporti commerciali con la Germania di Hitler.

Un'Europa unita con l'obiettivo di difendere l'Ucraina e punire l'economia russa, mediante diverse sanzioni, ha dato il giusto esempio alla Svizzera che ha deciso di non rimanere isolata. Il presidente Cassis ha affermato che la Russia ha ripetutamente violato la legge sulla sovranità internazionale dell'Ucraina oltre a causare immense sofferenze alla popolazione ed è per questo che deve essere punita.

Il cambio della politica svizzera ha mostrato al mondo quanto sia importante porre fine a questa guerra e quanto può essere determinante la politica.