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La storia di Tiziana Gatti, uccisa dal genero con un pugnale

La tragedia è avvenuta la mattina di lunedi 21 marzo a Castelnovo Sotto in Emilia-Romagna, quando, dopo una lite, Osborne Tukpeh Antwi, genero della vittima, ha sferrato diversi colpi con un pugnale


di Matteo Viperini e Matteo Volpe


Tiziana Gatti, 62 anni, era a casa con la figlia per accudire i nipoti di 5 anni e 17 mesi. La figlia stava per separarsi da suo marito, Osborne Antwi, 36 anni di origine libanese. L'uomo, seppure la coppia fosse in procinto di separarsi, conviveva ancora con la coniuge.

La mattina del 21 marzo, Tiziana e il genero stavano avendo un'accesa discussione riguardo alla coppia. Dopo qualche minuto l'uomo non ci ha visto più dalla rabbia e, con un pugnale, precisamente con una katana, ha cominciato ad accoltellare a morte la sessantaduenne, che è caduta dalle scale. Sentendo l'accesa discussione, la compagna è uscita a controllare e, vedendo il corpo della madre morente, ha chiamato disperatamente aiuto per avvisare i vicini. L'arrivo dell'ambulanza non è servita a nulla: Tiziana Gatti era già morta dissanguata.

Secondo la versione degli agenti, poi rivelatasi vera, Osborne avrebbe colpito Tiziana con un oggetto da taglio. Questa ricostruzione è stata smentita dall'assassino, ma la moglie ha ribadito la veridicità della versione degli agenti. Secondo ulteriori indagini sembra che la sessantaduenne avrebbe ricevuto una gravissima ferita alla testa dopo la caduta dalle scale.


Osborne Tukpeh Antwi è stato condannato a 5 anni di carcere per femminicidio e crimine in presenza di minore, dato che il figlio, di soli 5 anni, era presente. Nel pomeriggio del 14 Giugno Osborne è stato trovato impiccato nella sua cella.



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