La storia di Silvana Arena
di Vittoria Ferri e Beatrice Paone
Il femminicidio non è solo l'omicidio di una donna ma è il frutto di una cultura sbagliata che sembrerebbe appartenere solo a quelle zone del mondo in cui la formazione intellettuale è inquinata da aspetti religiosi e/o culturali. Invece no! In Italia, purtroppo, anno dopo anno il numero delle donne che perdono la vita in nome di un "amore criminale" è sempre alto. Da gennaio a settembre 2022 ben 42 donne sono state uccise da mariti ed ex, compagni ed ex compagni, un bilancio troppo pesante da accettare. Una grave conseguenza legata ai femminicidi è il futuro incerto dei figli delle vittime. Essi perdono in un sol colpo entrambi i genitori, uno vittima e l'altro carnefice in prigione o addirittura suicida. Ecco perché il 25 novembre diventa la data in cui si grida all'unisono: No alla violenza sulle donne!
Silvia Arena era una 74enne ex dipendente della catena di supermercati Standa. Era una persona molto gentile ed altruista; è stata uccisa il 7 agosto 2022 a bastonate dal marito, Giovenale Aragno, a Venaria Reale in provincia di Torino. I due avrebbero litigato per una questione economica legata alla loro primogenita 47enne; sembra che l'uomo fosse stufo di pagare il mantenimento della figlia che la donna voleva andare a trovare in Umbria più frequentemente.
Silvana è stata uccisa con un bastone che molto probabilmente l'uomo usava battere alle pareti per protestare al rumore della tv dei vicini di casa. La donna ha tentato disperatamente di raggiungere il balcone, ma invano perché colpita più e più volte dall'arma del delitto.
L'uomo dichiara di non ricordare nulla di quanto accaduto quella sera nonostante sia stato sorpreso dalle forze dell'ordine mentre cercava di eliminare le prove.
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