La prima squadra femminile di pallamano d'Italia
di Federica D'Alessio, Francesca De Simone, Luciano Muoio e Beatrice Nasta
La squadra della Jomi Salerno, vince lo scudetto della pallamano femminile. Ha battuto 35-30 l’AC Life Style Erice in gara-3, per la nona volta ha conquistato lo scudetto, conta dal 2010 ben 22 trofei. Abbiamo avuto la possibilità di intervistare Giulia Rossomando, che gioca nella squadra di Salerno.
Giulia Rossomando, studentessa di 5C indirizzo scientifico del Liceo Statale Francesco De Sanctis, è diventata, insieme alle sue compagne, campionessa femminile di pallamano in Italia. “È stato amore a prima vista”: è così che la ragazza esprime la sua prima esperienza con questo sport alquanto diverso dal solito. Da bambina ha conosciuto la pallamano grazie alla sua vecchia allenatrice, la quale l’ha colpita fin da subito, infatti, quando è andata a fare la sua prima prova, le ha detto che il suo essere mancina era una rarità. All’inizio era sempre in panchina, ma il suo nuovo allenatore ha creduto tanto in lei e oggi è anche un po' grazie a lui se è riuscita a raggiungere questo traguardo così importante. Giulia ha raccontato nella sua intervista del rapporto che si è creato nel tempo con il suo allenatore. "Persona qualificata in possesso di nozioni tecniche specifiche, addetta all'allenamento di un atleta o di una squadra" è la definizione letterale di questa parola, ma per Giulia ha tutto un altro significato. La campionessa ci spiega che l'allenatore è colui che ha creduto in lei fin dall'inizio, colui che l'ha fatta passare dalla panchina al campo, colui che l'ha incoraggiata nei momenti di buio totale. Giulia, dunque, ci fa capire che ha un particolare rapporto con l'allenatore, che stima e ringrazia per la fiducia che le trasmette.
Giulia ha detto più volte che tutto questo successo non sarebbe stato possibile senza la sua squadra, nella quale è la più piccola, quindi per lei il supporto delle ragazze più grandi è stato fondamentale per la buona riuscita delle partite giocate. Inoltre, quest' ultima partita di campionato è stata l’ultima partita di molte sue compagne di squadra, quindi questa vittoria possiamo considerarla un’ottima chiusura di un percorso che andava avanti ormai da tanto tempo.
Giulia ci ha parlato in particolar modo del suo gruppo, il quale è molto unito, infatti ha confessato di aver addirittura festeggiato il suo diciottesimo compleanno in trasferta. Ci ha rivelato che con le sue compagne più piccole ha addirittura un tatuaggio con una coccinella, perché la loro vecchia allenatrice le chiamava “buburuze”, una parola rumena che significa coccinelle; inoltre hanno anche tatuato le coordinate della palestra dove hanno giocato la maggior parte dei loro campionati giovanili. Insieme alle compagne di squadra ha davvero trascorso dei momenti importanti. "Ci siamo asciugate le lacrime e anche tanto sudore”. E' così che Giulia descrive il loro rapporto. Nelle più grandi quando era piccola vedeva un modello da imitare, ma ora sapere che le sono vicine e che per qualsiasi problema sono e saranno lì a sostenerla, la rallegra particolarmente. Giulia con le sue amiche ha condiviso momenti di gioia e allo stesso tempo momenti difficili, ma, nonostante tutto, si sono sempre spronate a vicenda per diventare sempre più forti.
Giulia grazie alla sua bravura e alla passione è diventata un grande personaggio nello sport e le auguriamo di raggiungere nel suo futuro tutti i successi possibili in campo e non.
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