La madre della fisica: Marie Curie
Aggiornamento: 9 mar 2023
"Nella vita non c'è niente da temere, solo da capire"
Maria Salomea Skłodowska nacque il 7 novembre 1867 a Varsavia, nella Polonia occupata dall'impero russo. Da ragazza non poté frequentare l'università, poiché il regime zarista vietava la frequenza alle donne. Maria, però, non si arrese e si iscrisse all'Università Volante, un'università clandestina creata per dare a tutti i giovani degli studi di qualità in lingua polacca. Maria lavorò come istitutrice a Varsavia, riuscendo a guadagnare i soldi necessari per far sì che la sorella, Bronisława, potesse entrare nella facoltà di medicina di Parigi. Ciò avvenne nel 1890 e, a quel punto, la sorella rispettò il patto che le due avevano fatto: pagare gli studi dell'altra. Così facendo nel 1891 Maria cambiò il suo nome in Marie e riuscì a iscriversi all'Università di Parigi, dove si laureò in fisica e in matematica. Lì conobbe anche il suo futuro marito, Pierre Curie, con cui si sposò il 26 luglio 1895. La coppia condusse diversi esperimenti, scoprendo un materiale, il polonio - chiamato così in onore del paese di origine di Marie - e la radioattività. Nel 1903, i Curie vinsero il premio Nobel in Fisica e Marie diventò la prima donna della storia a essere insignita di questo riconoscimento. Il 19 aprile del 1906 Pierre morì in un incidente e ciò provocò un forte dolore a Marie, che, però, volle continuare a condurre i suoi esperimenti e i suoi studi. Il 13 maggio di quell'anno l'Università di Parigi le offrì la cattedra nel Dipartimento di fisica appartenente al marito defunto e lei accettò, diventando la prima insegnante donna dell'ateneo. Marie Curie morì il 4 luglio del 1934 a Salanches, in Francia, a causa di un'anemia aplastica, un raro disturbo probabilmente causato dall'esposizione continua all'uranio. Infatti, i Curie avevano condotto i loro esperimenti in un capannone dell'università che aveva scarsa ventilazione.
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