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  • Immagine del redattoreFrancesca De Simone

La catastrofe che ha colpito Turchia e Siria

Il 6 febbraio 2023 la zona di confine tra Turchia e Siria è stata colpita da una forte scossa di terremoto, che ha provocato la morte di moltissime persone. Innumerevoli persone ancora si trovano intrappolate sotto le macerie, tante altre che sono sopravvissute hanno bisogno di assistenza sanitaria. In entrambi i paesi le situazioni sono gravissime: strade piene di macerie, bambini intrappolati sotto rottami, palazzi distrutti e tanto sconforto che si legge nei visi della popolazione. La Caritas sia della Turchia che della Siria sta cercando di dare il massimo contributo, le persone che non hanno più un tetto trovano rifugio in palestre, scuole, chiese, moschee e campi sportivi. Gli anziani sono quelli più colpiti da questo terremoto, in quanto sono i più deboli davanti al freddo e si trovano in difficoltà nei luoghi di accoglienza. L’Italia nel suo piccolo ha voluto fare qualcosa, infatti sono stati mandati due delegati della Caritas Italiana per andare in aiuto a Caritas Turchia.

In questa terribile situazione anche papa Francesco è intervenuto: “Con commozione prego per loro ed esprimo la mia vicinanza a questi popoli, ai familiari delle vittime e a tutti coloro che soffrono per questa devastante calamità. Ringrazio quanti si stanno impegnando per portare soccorso e incoraggio tutti alla solidarietà con quei territori, in parte già martoriati da una lunga guerra. Preghiamo insieme perché questi nostri fratelli e sorelle possano andare avanti, superando questa tragedia, e chiediamo alla Madonna che li protegga”. Da queste parole si percepisce tutta la vicinanza che papa Francesco vuole comunicare a quelle povere persone che sono vittima di un fenomeno imprevedibile.


Intanto nella zona di confine continuano a salvarsi persone, ad esempio sono stati tirati fuori dalle macerie una donna di 70 anni e un bambino di 6 anni dopo 178 ore dal sisma. Uno dei salvataggi che è rimasto impresso nella mente delle persone è quello di un bambino che aveva appena 7 mesi ed ha resistito 140 ore dal sisma sotto le macerie della sua casa.

Nel frattempo anche Recep Tayyip Erdogan, il presidente della Turchia, ha detto la sua su quanto accaduto:

“Queste catastrofi sono sempre accadute e fanno parte del piano del destino”. Queste sono alcune delle parole del presidente, il quale, però, si contraddice un po' in quanto sono stati arrestati più di 100 costruttori accusati di non aver rispettato le normative della costruzione del paese create dopo il sisma del 1999.

Anche noi nel nostro piccolo possiamo aiutare i terremotati turchi e siriani. La nostra scuola, infatti, ha ideato una raccolta fondi per tendere la mano alle vittime del terremoto. Se lo vogliamo, tutti possiamo contribuire per aiutare chi ne ha più bisogno in un momento così difficile.







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