La biodiversità prima di tutto!
La conferenza delle Nazioni Unite sulla biodiversità COP 15 si è tenuta a Montreal, con la partecipazione di 195 paesi, dal 7 al 19 dicembre per fissare gli obiettivi per salvaguardare la natura e favorire gli investimenti per un'economia "verde". "Non c'è mai stato un obbiettivo di conservazione a livello globale di questa portata, questo ci mette in condizione di salvaguardare la biodiversità dal collasso, siamo ora all'interno del range che gli scienziati pensano possa fare una differenza marcata nella biodiversità". Queste sono state le parole che Brian O'Donnell, direttore del gruppo di conservazione Campaign for Nature, ha rilasciato durante la conferenza.
O'Donnell ha anche chiesto un aumento di 200 miliardi degli investimenti. Un altro obbiettivo molto discusso in questa conferenza è stato la povertà, infatti si è richiesto anche l'aumento di 20 miliardi di dollari destinati ai paesi poveri per diminuire il costo delle materie prime. Il Brasile ha affermato che tutti i paesi ben sviluppati debbano garantire 100 miliardi di dollari all'anno per agire su problematiche sia economiche che finanziare cambiando, inoltre, il meccanismo di finanziamento legato alla biodiversità. "Ci sono tutti gli elementi per un equilibrio di insoddisfazione, che è il segreto per raggiungere un accordo negli organismi delle Nazioni Unite. Tutti hanno ottenuto un po' di quello che desideravano, ma non hanno ottenuto proprio ciò che volevano" - ha affermato Pierre du Plessis, negoziatore della Namibia, all' Associated Press. Altri hanno elogiato come questo documento abbia citato anche i popoli indigeni che spesso in altre conferenze sulla biodiversità sono stati completamente dimenticati e ricordati solo per la conservazione del loro patrimonio tradizionale. "Almeno tre quarti della Biomassa del Cerrado sono stati esclusi dall'obbligo di garantire la tracciabilità dei loro prodotti: questo avrà un impatto su molte comunità e soprattutto sugli indigeni che saranno colpiti dalle lacune della legge" - ha dichiarato Dinaman Tuxam, coordinatore esecutivo della delegazione dei popoli indigeni. Levi Sucre, coordinatore dell'Alleanza mesoamericana, ha aggiunto: "La legge, nel suo ambito di applicazione o tracciabilità, ha lasciato fuori i finanziatori, le banche, coloro che forniscono denaro, coloro che sono dietro diverse iniziative e che non sono coperti dalla legge, quindi non sono soggetti a verifica e da lì abbiamo già una falsa partenza!". L'UE ha votato una legge europea sulla deforestazione, legge che si pone l'obiettivo di vietare l'ingresso nel mercato europeo di prodotti legati alla deforestazione. Questo regolamento è il primo al mondo ad affrontare la questione della deforestazione a livello mondiale.
L'accordo di Kumning-Montreal prevede entro la fine del 2050 un sistema di monitoraggio, di rendicontazione e revisione dei progressi raggiunti ed un pacchetto di investimenti per garantire le risorse necessarie per il raggiungimento di tutti gli obiettivi programmati.
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