In un limbo per 8 anni: finalmente giustizia per Regeni
Oggi, 20 marzo 2024, la Corte costituzionale decide di aprire il processo di Giulio Regeni dopo ben 8 anni dalla sua morte.
Giulio Regeni, nato il 15 gennaio 1988, era un dottorando all'Università di Cambridge scomparso il 25 gennaio 2016 a Il Cairo, Egitto. Il suo corpo venne ritrovato senza vita sul ciglio della strada tra il Cairo e Alessandria d'Egitto. Presentava evidenti segni di tortura, con il viso completamente martoriato e sulla pelle erano state incise alcune lettere dell'alfabeto simbolo della polizia egiziana. Questa atrocità vede subito coinvolto il regime di Al-sisi.
Così il 20 marzo 2024, dopo 8 anni dalla scomparsa di Giulio, inizia il processo contro i quattro 007 egiziani - accusati di aver rapito, torturato e ucciso Regeni - davanti alla prima Corte d'Assise di Roma. Vediamo l'assenza degli imputati per via della scarsa collaborazione del regime di Al-sisi. Difatti se non fosse stato per la Corte costituzionale, il caso si troverebbe su un binario morto. La Consulta ha dichiarato che, nei casi di tortura, quando lo Stato straniero non collabora, il processo si può tenere senza notifiche.
Chi sono gli imputati?
Gli imputati sono 4 agenti 007 egiziani riconducibili alla National Security, i loro nomi sono: Sabir Tariq, Usham Helmi, Athar Kamel Mohamed Ibrahim, e Magdi Ibrahim Abdelal Sharif. Sono tutti accusati di sequestro di persona pluriaggravato, ma solo a Magdi Ibrahim Abdelal Sharif sono collegate le torture e l'omicidio.
La difesa dei quattro chiede la nullità del decreto che dispone il giudizio sostenendo che lo Stato italiano non ha giurisdizione per procedere. "Abbiamo chiesto di far sapere all'Egitto che sono cambiati i presupposti - ha spiegato l'avvocato Tranquillino Sarno difensore di uno dei quattro agenti della sicurezza egiziana imputati - La sentenza della Corte costituzionale dice che anche in mancanza di notifica agli imputati in questo specifico caso il processo si può fare. E visto che la sorte degli imputati dipende da un terzo, ossia lo stato egiziano che non mi risulta un paese tendenzialmente democratico, abbiamo prospettato la questione alla corte''.
Al termine dell'udienza attirano l'attenzione le parole dell'avvocato Alessandra Ballerini, legale assieme al collega Giacomo Satta dei genitori di Giulio Regeni: "Erano otto anni che aspettavamo questo momento. Finalmente speriamo che il processo possa partire. Sono state sollevate le questioni preliminari che erano già stata rigettate in tutte le altre aule di giustizia: speriamo, dopo la decisione della Consulta che rafforza molto la nostra posizione, di potere avere un processo contro chi ha fatto tutto il male del mondo a Giulio".
"Oggi è una giornata molto importante"
Questa la dichiarazione dei genitori di Giulio Regeni prima dell'udienza.
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