Il coraggio di Aldo Moro
Il 9 maggio, in Italia, si celebra la Giornata nazionale in memoria delle vittime del terrorismo interno.
Questa giornata viene celebrata il 9 maggio in considerazione del fatto che il 9 maggio del 1978 furono uccisi Giuseppe Impastato e Aldo Moro.
Aldo Moro era l'ex Presidente del Consiglio ed uno tra i fondatori della Democrazia Cristiana. Il 16 marzo 1978, giorno della presentazione del governo, l'auto che trasportava Aldo Moro fu intercettata da un commando delle Brigate Rosse (organizzazione terroristica italiana). Gli uomini delle Brigate Rosse uccisero i cinque uomini della scorta e, successivamente, sequestrarono il presidente della Democrazia Cristiana.
Dopo una prigionia di 55 giorni le Brigate Rosse decisero di concludere il sequestro uccidendo Moro; lo fecero salire dentro il portabagagli di un'automobile rubata il precedente 2 marzo a un imprenditore e gli ordinarono di coricarsi e coprirsi con una coperta dicendo che avevano intenzione di trasportarlo in un altro luogo. Dopo che Moro fu coperto, gli spararono dodici proiettili, uccidendolo. Il corpo di Aldo Moro fu ritrovato nella stessa auto il 9 maggio a Roma in via Caetani. Aveva 61 anni.
Prigioniero delle Brigate Rosse, Aldo Moro scrisse moltissime lettere indirizzate perlopiù ai familiari e alla dirigenza della Democrazia Cristiana.
L'autenticità delle lettere è da molto tempo oggetto di dibattito. Gli esami grafologici hanno sicuramente attribuito la scrittura materiale delle lettere al politico, ma buona parte dell'allora dirigenza politica sosteneva che non fossero pensate da Moro, bensì dettate dalle Brigate Rosse. Il parere dei familiari e di diversi studiosi è invece quello di riconoscere pienamente Moro in quegli scritti.
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