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  • Immagine del redattoreFrancesca De Simone

Il 2 febbraio è la giornata dei calzini spaiati

Il 2 febbraio di ogni anno si celebra la giornata dei calzini spaiati. Questa vuole sensibilizzare i ragazzi sul tema dell'unicità e della diversità ed è stata creata da Sabrina Flapp. Quest'ultima, nel 2012 insegnava inglese in una scuola di Udine e stava cercando un metodo originale per spiegare ai ragazzi il tema dell'accoglienza e dell'inclusività.

"L’ho trovato un modo diverso, forse originale per spiegare ai bambini quanto siamo tutti unici, diversi e speciali: insieme possiamo essere ancora più importanti, efficaci, positivi. Siamo tutti un pezzettino di puzzle del mondo e tutti possiamo aiutarci, fare la differenza. Come i calzini, che possiamo indossare anche se spaiati, così rispettando ogni compagno e amico possiamo rendere le nostre giornate delle buone giornate".

E' così che Flapp ha spiegato la sua idea divertente, la quale fa riflettere contemporaneamente, ma che è al contempo uno spunto per riflettere sulle mille e brillanti potenzialità racchiuse in ognuno di noi.

Da allora la sua idea si è diffusa, grazie anche alle sue amiche che l'hanno convinta a parlare della sua esperienza sui social, infatti così è nato il libro "Una straordinaria giornata per i calzini spaiati", pubblicato dalla Mondadori nel febbraio dello scorso anno.

"Anno dopo anno, le persone di tutte le età che si sono avvicinate alla giornata sono aumentate incredibilmente e, grande mio sogno, sono arrivate molte scuole, molti Istituti Comprensivi - ha dichiarato la creatrice della giornata in una recente intervista esprimendo, poi, le sue emozioni ogni volta che si celebra questa giornata. C’è stata anche la partecipazione e l’affezione alla giornata da parte di squadre, gruppi, reparti di neonatologia, associazioni, singole persone. Un modo per sentirsi tutti un po’ più vicini" .

L’iniziativa di Flapp, giunta alla sua undicesima edizione, è diventata così famosa che è stata replicata da tantissime scuole d’Italia: Nella mia classe abbiamo fatto uscire un bambino alla volta, in un momento e un tempo tutto personale. Lo abbiamo fatto entrare in una stanza e sedere davanti ad uno specchio e ci siamo sedute accanto: abbiamo detto a ogni bambino che si rifletteva nello specchio quanto per noi sia speciale, gli abbiamo raccontato delle sue caratteristiche uniche, di quanto lo apprezziamo e di quanto siamo sicure potrà essere di aiuto alla famiglia, agli amici…per essere ancora più speciale”. Con queste parole Sabrina ha spiegato come ha interpretato la sua iniziativa. Inoltre, molte persone le sono grate perché ha insegnato ai bambini il valore della diversità e dell'accettazione in maniera giocosa, ma molto efficace.


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