I genitori di Giulio Regeni: "Chiediamo una verità processuale"
Il 25 gennaio 2016, Giulio Regeni, studente italiano dell'Università di Cambridge, veniva imprigionato nella capitale dell'Egitto, Il Cairo, dalla polizia egiziana come organizzatore di una fantomatica nuova rivoluzione per rovesciare il regime dittatoriale egiziano. Lo studente friulano verrà, poi, ucciso in carcere qualche giorno dopo. E' da ormai sette anni che i genitori di Giulio, Paola Defendi e Claudio Regeni, chiedono giustizia e verità sulla morte del figlio. Le autorità egiziane, però, sembrano non voler collaborare con il governo italiano.
Giulio Regeni nasce a Trieste il 15 gennaio del 1988, ma trascorre la sua infanzia a Fiumiciello, in provincia di Udine. Ancora minorenne, si trasferisce negli Stati Uniti per studiare all' Armand Hammer College, in New Mexico, poi si sposta a Leeds, nel Regno Unito e infine a Vienna. Giulio nel 2012 e nel 2013 vince il premio "Europa e Giovani" per le sue ricerche sul Medio Oriente. Al momento dell'uccisione, stava conseguendo un dottorato di ricerca all'Università di Cambridge approfondendo la realtà dei sindacati egiziani dopo la Rivoluzione del 2011. Dopo la sua morte Amnesty International, in collaborazione con la testata giornalistica de "La Repubblica", ha dato vita alla campagna "Verità per Giulio Regeni".
A ben sette anni di distanza dalla sua morte non sembra esserci ancora verità sul caso Regeni. Riusciremo un giorno a scoprire cosa si cela dietro questa vicenda?
Intanto, il Ministro degli Esteri Tajani ribadisce: "Dall'Egitto serve collaborazione. Continueremo a fare pressione".
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