Giulio Regeni: verità da scoprire
Aggiornamento: 2 feb
Il 25 gennaio ricorre l’ anniversario della scomparsa dello studente e ricercatore italiano Giulio Regeni. Ormai sono trascorsi 8 anni da suo omicidio. Giulio è stato ucciso presumibilmente dalla polizia segreta egiziana. Secondo le ricerche effettuate dalla polizia italiana, Regeni è stato torturato e, solo in seguito, ucciso. Al momento del ritrovamento, il corpo presentava numerosi segni di violenza: lividi, abrasioni e contusioni, tagli, coltellate, sette costole rotte, braccia e gambe fratturate come anche le dita di mani e piedi.
E’ stato ritrovato lungo la strada del deserto Cairo-Alessandria alla periferia del Cairo. Perché tutto ciò?
Molte sono state le ipotesi smentite dal Governo Egiziano, che al ritrovamento del corpo sostenne che il ricercatore italiano fosse morto in seguito ad un semplice incidente stradale. I medici, attraverso i risultati dell' autopsia, dimostrarono che fosse tutto falso, in quanto sul corpo erano evidenti bruciature da sigaretta e segni di scosse elettriche. In seguito il governo egiziano dichiarò che il ragazzo facesse uso di stupefacenti e avesse una relazione omosessuale, nonostante fosse fidanzato, e, quindi, che queste fossero state le cause dell’ omicidio. Ovviamente anche queste ricostruzioni sono risultate del tutto infondate. Il ministro degli esteri all'epoca dei fatti, Gentiloni, confermò una scarsa collaborazione da parte del governo egiziano. Le indagini preliminari condotte dalla Procura di Roma furono chiuse il 10 dicembre 2020 e hanno dimostrato le vere cause della morte del giovane ricercatore italiano. Molti in Italia e all'estero hanno supportato la famiglia Regeni nella ricerca della verità. Amnesty International ha lanciato la campagna “Truth about Giulio Regeni”, con una petizione firmata da oltre 150.000 persone, soprattutto studenti.
La nuova udienza del processo è stata fissata per il 20 febbraio 2024.
