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  • Ermelinda Madonna

Funerale di Giulia Cecchettin: le parole del padre

di Antonio Aiello, Agata Fiorillo, Noemi Grimaldi ed Ermelinda Madonna


Il 5 dicembre 2023 sono stati celebrati i funerali di Giulia Cecchettin, ragazza 22enne uccisa a coltellate dall’ ex Filippo Turetta.

A Padova, nella basilica di Santa Giustina, il Vescovo Mons. Claudio Cipolla, ha officiato la messa di fronte a 1200 cittadini, tutti riuniti per commemorare la giovane vittima. A concludere il saluto a Giulia è stato il padre Gino, con un discorso che ha fatto riflettere ed emozionare tutta Italia. Egli ha elogiato la figlia sperando che possa essere per tutti spinta a porre fine ai femminicidi e educare al rispetto e all’ amore della persona, per accettare chiunque con i propri difetti e i propri pregi, traendo il meglio da chi ci circonda.

"Carissimi tutti, abbiamo vissuto un momento di profonda angoscia: ci ha travolto una tempesta terribile e anche adesso questa pioggia di dolore sembra non finire mai. Ci siamo bagnati, infreddoliti, ma ringrazio le tante persone che si sono strette attorno a noi per portarci il calore del loro abbraccio", ha iniziato il discorso il padre di Giulia, Gino Cecchettin, prendendo parola al funerale della ragazza.

"Che la memoria di Giulia ci ispiri a lavorare insieme contro la violenza, che la sua morte sia la spinta per cambiare". "Giulia era proprio come l'avete conosciuta, una giovane donna strapordinaria, allegra e vivace, mai sazia di imparare". Queste parole ci inducono a capire che Giulia era una ragazza come tutte, con le sue passioni, i suoi sogni e con tanta volontà di realizzare queste cose. Il dolore nelle parole del padre è immenso e spera e prega che sua figlia sia l'ultima donna a dover subire tale violenza. Infatti desidera che la morte di Giulia non sia invano, anzi, un' ispirazione per far sì che al giorno d'oggi non ci sia più violenza fisica e mentale sulle donne. Spera che questa dolorosa morte sia un modo per cambiare la mentalità delle persone e ad agire su questo argomento.

"Il femminicidio è spesso il risultato di una cultura che svaluta la vita delle donne, vittime proprio di coloro avrebbero dovuto amarle e invece sono state vessate, costrette a lunghi periodi di abusi fino a perdere completamente la loro libertà prima di perdere anche la vita. Come può accadere tutto questo? Come è potuto accadere a Giulia? Ci sono tante responsabilità, ma quella educativa ci coinvolge tutti: famiglie, scuola, società civile, mondo dell’informazione". Continua Gino Cecchettin dicendoci che bisogna educare le nuove generazioni, affinchè non si facciano gli stessi errori, instaurando anche nella famiglia un clima amorevole e comunicativo, cercando di voler bene, amare, prendersi cura di una persona ma non di possederla. "A chi è genitore come me, parlo con il cuore: insegniamo ai nostri figli il valore del sacrificio e dell’impegno e aiutiamoli anche ad accettare le sconfitte. Creiamo nelle nostre famiglie quel clima che favorisce un dialogo sereno perché diventi possibile educare i nostri figli al rispetto della sacralità di ogni persona, ad una sessualità libera da ogni possesso e all’amore vero che cerca solo il bene dell’altro". Non dobbiamo possedere nessuno, niente e nessuno è di nostra proprietà, bensì, dobbiamo imparare a prendere la vita così come si presenta ai nostri occhi, con scene belle e scene brutte, che, non devono incidere negativamente sulla nostra vita o su quella degli altri ma devono aiutarci a crescere, ad andare avanti e a saper vivere in libertà.


"Cara Giulia, è giunto il momento di lasciarti andare… Sì, noi tre che siamo rimasti vi promettiamo che, un po’ alla volta, impareremo a muovere passi di danza sotto questa pioggia. Cara Giulia, grazie, per questi 22 anni che abbiamo vissuto insieme e per l’immensa tenerezza che ci hai donato. Anch’io ti amo tanto e anche Elena e Davide ti adorano… E voglio sperare che produca il suo frutto d’amore, di perdono e di pace. Addio Giulia, amore mio.”

Con queste parole il padre di Giulia, conclude il suo straziante discorso in onore della scomparsa della figlia. Queste parole sono molto significative per noi, ci fanno pensare a tutto il dolore che sta passando il padre e i suoi due fratelli.

Impareremo a muovere passi di danza sotto questa pioggia sono le parole che più ci hanno fatto pensare e riflettere. Cosa significano? Significa imparare a continuare a vivere e a sorridere anche quando la vita è ingiusta. Continuare sempre a danzare anche quando si mette a piovere. Il padre vuole dire che noi non dobbiamo abbatterci per tutto quello che ci capita ma continuare a vivere anche se cade la pioggia sopra la nostra vita e ci bagna facendo male. La danza rappresenta la spensieratezza e la gioia di ognuno di noi e dobbiamo imparare a muovere nuovi passi ogni volta che le cose brutte della vita ci capitano davanti. La pioggia, invece, rappresenta il contrario della danza: è come un muro da scavalcare con tutte le cose brutte che accadono nella nostra vita. La pioggia non è molto bella da vedere, infatti ai bambini fa paura: un uomo nero che nella notte si fa sentire e fa tanto rumore. Noi non dobbiamo solo vederla o rimanere ad ascoltare il suo rumore, ma dobbiamo imparare a sentirla, a viverla e pensare che la pioggia è solo un altro scalino da superare per tornare a danzare.

Perchè alla fine dietro le nuvole c’è sempre il sole e un lutto si supera soltanto quando riusciamo a spostare questa nuvola, fermando la pioggia, per continuare a danzare.

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