Festival di Sanremo 2024: attori di Mare Fuori Illuminano il Palco con un Potente Monologo contro la Violenza sulle Donne
Una parte del gruppo di attori di Mare Fuori 4 è stata protagonista nella seconda serata del Festival di Sanremo 2024. Dopo Giovanni Allevi e John Travolta, sono stati i giovani attori della serie TV di successo, che inizia il 14 febbraio su Rai2, a catturare l'attenzione sul palco dell'Ariston con un lungo discorso sul femminicidio. I primi a salire sul palco sono stati Matteo Paolillo e Giovanna Sannino, seguiti da Yeva Sai e Domenico Cuomo. Tutti loro hanno recitato versi contro la violenza sulle donne. I riflettori sono poi passati su Antonio D'Aquino con Francesco Panarella, seguiti da Maria Esposito e Massimiliano Caiazzo. Le loro parole sono poi apparse sullo sfondo di tulle dietro di loro.
Giovanna Sannino è stata la prima a parlare: "La prima parola è ascolta. Quando una donna ti parla, confida in te. Non trattarla mai con sufficienza o fastidio, neanche quando sembra lamentarsi di qualcosa, perché c'è una differenza tra lamentarsi di te e lamentarsi con te."
Matteo Paolillo ha proseguito dicendo: "La seconda parola è accoglienza. Nessuno merita violenza o deve conformarsi alle aspettative degli altri, essere giudicato troppo o troppo poco, non ancora o non più. Dobbiamo sempre far sentire amati coloro che amiamo, esattamente per chi sono, perché tutti noi abbiamo il diritto di essere amati, proprio perché siamo chi siamo."
Yeva Sai ha aggiunto: "La terza parola è accettare. Non sempre l'amore dura e dopo un cammino condiviso, potremmo dover spezzare un cuore per non spezzare noi stessi. Siamo qui per fiorire, non appassire all'ombra di relazioni in cui non ci riconosciamo più. Amare a volte significa accettare che le persone siano felici anche senza di noi."
Domenico Cuomo ha poi continuato: "La quarta parola è imparare. L'amore è un impegno e impararlo è forse la cosa più importante per cui siamo qui. Possiamo riuscirci solo con un impegno quotidiano, insegnandoci reciprocamente, finché non creeremo le nostre parole."
La scena è poi stata presa da Antonio D'Aquino: "La quinta parola è verità. Dobbiamo abbandonare gli stereotipi di uomo e donna veri, per aspirare a essere veri uomini e donne. Gli uomini e le donne veri vivono nel mondo, accettando le proprie differenze e quelle degli altri come risorse che li rendono liberi."
Francesco Panarella ha detto: "La sesta parola è accanto. Una coppia non si basa su ruoli assegnati, ma su quelli condivisi. Non si tratta di stabilire confini, ma di stare insieme. A volte anche nell'attesa, accettando momenti di silenzio in cui sembra non accada nulla. Ma quell'attesa prepara il meglio e quel silenzio testimonia l'amore."
Risplende tra tutte la parola scelta da Maria Esposito: "No è la settima. È una parola dura ma che dobbiamo riuscire a pronunciare, e che gli altri devono essere pronti a ricevere. ‘No' è la parola che stabilisce il perimetro della nostra volontà, e rende chiaro che l'amore non deve c'entrare mai con il possesso. Per questo a volte ‘no' è la più alta dichiarazione d'amore che si possa fare."
Alla chiusura del momento sovrastano le parole di Massimiliano Caiazzo: "Insieme è l'ottava. Una parola che può sembrare fuori moda soprattutto oggi in cui uomini e donne si vivono come avversari. Per questo che questa parola è la più preziosa, quella su cui investire per il futuro. Ciò che conta è che ricominciamo a guardare gli uni negli occhi degli altri. Quello che sceglieremo di vedere dipenderà solo da noi".
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