Ecuador, operazione di sicurezza nelle carceri: trasferiti tre boss
Le forze dell'ordine ecuadoriane, ieri, sabato 12 agosto, hanno effettuato un'operazione di sicurezza in diverse carceri del paese, perquisendo le celle, sequestrando droga, armi e cellulari, e trasferendo tre detenuti considerati altamente pericolosi in un carcere di massima sicurezza.
Uno di loro, José Adolfo Macías Villamar, detto "Fito", era il capo dei Los Choneros, una potente organizzazione criminale coinvolta nel narcotraffico e nelle violente rivolte carcerarie che hanno causato centinaia di morti negli ultimi due anni. Fito aveva anche minacciato Fernando Villavicencio, il candidato presidenziale ucciso il 9 agosto durante un comizio.
L'operazione è avvenuta in seguito alla dichiarazione dello stato di emergenza nel sistema carcerario nazionale, in vigore per 60 giorni dal 24 luglio, dopo l'ultima serie di violente rivolte che hanno causato 420 vittime nelle carceri ecuadoriane dal 2021. Molte delle vittime sono state decapitate o bruciate vive dai membri delle diverse bande criminali che si contendono il controllo delle prigioni e del traffico di cocaina.
I tre principali detenuti trasferiti nel carcere di massima sicurezza di La Roca sono:
- José Adolfo Macías Villamar, detto "Fito", capo dei Los Choneros, condannato a 34 anni di carcere per omicidio e associazione a delinquere. Fito era il nemico principale dei Los Lobos, una gang rivale che ha rivendicato l'assassinio di Villavicencio. Fito aveva minacciato il candidato presidenziale durante un programma locale, accusandolo di essere corrotto e infedele.
- Tomás Daniel Piguave Candelario, conosciuto come "Gordo Candela" o anche "Candelario", capo dei Los Lagartos, una banda criminale alleata dei Los Choneros. Candelario era ricercato per omicidio e traffico di droga.
- Freddy Gonzalo Mendoza Fernández, altrimenti noto come "Gordo Mendoza", capo dei Los Pipones, un'altra banda criminale alleata dei Los Choneros. Mendoza era ricercato per omicidio e traffico di droga.
L'operazione ha coinvolto 3600 militari dell'esercito e della polizia nazionale, che hanno aperto le celle, trascinato fuori i detenuti seminudi e li hanno legati mani e piedi con fascette di plastica. Poi hanno perquisito le celle, in alcuni casi con l'uso di seghe circolari o fiamma ossidrica. Hanno sequestrato marijuana, cocaina, munizioni, fuochi d'artificio, telefonini, oggetti elettronici non autorizzati.
Il governo ecuadoriano ha definito l'operazione un successo e ha affermato che continuerà a lavorare per garantire la sicurezza e il rispetto dei diritti umani nelle carceri.
Il presidente Guillermo Lasso ha espresso il suo cordoglio per la morte di Villavicencio e ha promesso di fare giustizia. Il partito centrista di Villavicencio ha annunciato che al suo posto nel voto del 20 agosto per la presidenza correrà Andrea González, 36 anni, un'attivista che ha fatto della difesa dell'ambiente il fulcro della sua proposta politica.
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