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Immagine del redattoreFrancesca De Simone

Don Lorenzo Milani e la sua storia

Don Lorenzo Milani è stato un sacerdote e maestro. A Barbiana, in provincia di Firenze, crea la sua scuola popolare per i ragazzi meno fortunati, giovani operai e contadini. Lorenzo nasce a Firenze il 27 maggio 1923 in una laica e raffinata famiglia fiorentina di scienziati e insegnanti; conosce molto bene il valore della cultura e ha una passione per la pittura. Dopo aver frequentato il liceo classico, Lorenzo scopre la sua vocazione. La famiglia non è molto d’accordo con la sua scelta di entrare in seminario e diventare un sacerdote. Ad ottobre del 1947 viene nominato cappellano nella parrocchia di S. Donato a Calenzano. Inizia a lavorare insieme al vecchio parroco Daniele Pugi, in una realtà molto diversa e arretrata rispetto alla sua: i suoi parrocchiani sono pastori ed operai, molti di questi analfabeti. Don Milani si convince sempre di più che sia compito della Chiesa occuparsi dei suoi fedeli in modo concreto.

Il suo impegno diventa quello di dare alle persone, di cui è responsabile sotto il punto di vista spirituale, il massimo possibile di conoscenze, ma soprattutto di capacità critica. Don Milani decide di partire dalla lettura dei giornali in classe, in maniera tale da analizzare i temi dell’attualità, Si sofferma a lungo sui termini difficili. E', infatti, convinto che solo la cultura possa aiutare i più deboli a superare la loro rassegnazione e che l’uso consapevole delle parole permetta di raggiungere la vera libertà. Per convincere i genitori a mandare i propri figli alla scuola di Don Milani, il parroco utilizza ogni mezzo, arrivando addirittura allo sciopero della fame. Il motto della scuola di Don Milani è "I care", vale a dire mi sta a cuore. Alle pareti è appeso un mosaico fatto dai ragazzi della scuola; rappresenta un ragazzo con l’aureola intento a leggere un libro. La storia della scuola di Barbiana porta sull’Appennino toscano insegnanti italiani e stranieri, persone di cultura e chi crede nell'importanza della politica.

Tra le tante opere di Don Milani fondamentale è il libro scritto con i ragazzi della scuola “Lettera a una professoressa”. Il libro parla della disuguaglianza e dell'arretratezza presenti nella scuola italiana, che demoralizza i più deboli, motiva i più forti e non insegna l'importanza della solidarietà. È scritto in un italiano molto semplice. Un contadino lesse la prima redazione sottolineando le parole più complicate e questo permise al sacerdote fiorentino di apportare le correzioni necessarie per rendere la "lettera" fruibile da tutti. A cogliere in modo immediato l’importanza di questo libro è Pier Paolo Pasolini.


Don Lorenzo Milani ci ha lasciati a soli 44 anni il 26 giugno del 1967. È stato seppellito nel piccolo cimitero di Barbiana e la frase sulla lapide è dedicata ai suoi ragazzi: “Ho voluto più bene a voi che a Dio, ma ho la speranza che lui non stia attento a queste sottigliezze e abbia scritto tutto al suo conto.”


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