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Diego de Silva: la sua storia e i suoi libri

Aggiornamento: 4 gen

di Donato Cornetta Jaroslav, Ermelinda Madonna e Giulia Munno


Diego De Silva è uno scrittore, drammaturgo, sceneggiatore napoletano con 13 film e una serie TV nella sua filmografia. Lo scrittore “padre” del personaggio che diventa protagonista di una serie su Rai1: "Sono sempre stato interessato ai temi della vita e della morte. Poi ho scoperto di avere un linfoma e sono stato scaraventato in un altro mondo". Domenica 12 novembre, ha partecipato a "L'incontro con l'autore" organizzato dal Liceo Classico-Scientifico "F. De Sanctis" di Salerno a conclusione della settimana di "io leggo perché ", ovvero una manifestazione a cui hanno aderito le biblioteche di tutta Italia.

In particolare l'evento è stata un'occasione per tutti i presenti, studenti e appassionati lettori, di scoprire alcuni retroscena sui lavori e la vita dello stesso scrittore. Infatti, De Silva, dopo aver scritto numerosi romanzi inizia a lavorare sulla serie di romanzi de "l'avvocato malinconico" di cui fanno parte:

  • Non avevo capito niente, 2007

  • Mia suocera beve, 2010

  • Sono contrario alle emozioni, 2011

  • Arrangiati, Malinconico, 2013 (contiene i 3 romanzi precedenti)

  • Divorziare con stile, 2017

  • I valori che contano (avrei preferito non scoprirli), 2020

I libri narrano di un avvocato di scarso successo che prende in ogni occasione la vita con filosofia e, anche quando tutto va male, riesce a trovare un motivo per sorridere. Ciò ben si avvicina alla persona e alla vita di Diego De Silva che, infatti, oltre ad essere uno scrittore è anche lui un avvocato.


Così ha raccontato di sé durante l'evento:

"TEMPO FA ANCHE IO ERO AVVOCATO. MA MI IRRITAVA USARE FRASI O ESPRESSIONI AL SOLO SCOPO DI VINCERE UNA CAUSA, IMMAGINATEVI CHE RAZZA DI PROFESSIONISTA ERO...".

Purtroppo, però, si è sentito frustrato e demotivato in questa carriera e ciò lo ha spinto a 'riesumare il suo vecchio sogno nel cassetto', poiché, come ha spiegato all'incontro, bisogna sempre inseguire quello che dice il proprio cuore. "Sognate ragazzi ": con queste poche e semplici parole (che valgono più di mille!) ha esortato i giovani studenti in sala a perseguire i propri desideri, come lui, al tempo, 'appese la toga al chiodo' e scelse di impugnare la penna dello scrittore. Possiamo quindi dedurre che l'avvocato di cui ha scritto è un immagine di sé stesso, per far capire che, seppur lui ha intrapreso questa carriera, l'unica cosa che rimarrà sempre nel suo cuore è la scrittura e quindi i suoi libri.


La figura che è emersa, dunque, non è solo quella di autore, sceneggiatore, scrittore o avvocato. Ciò che ha davvero affascinato è stato il Diego De Silva sognatore che, tutt'oggi, porta ancora dentro di sé speranze, ma anche timori:

"Di cosa ho paura oggi? La possibilità di avere dei rimpianti. Perché questi sono la dolorosa consapevolezza di aver omesso qualcosa. Penso che una forma di intelligenza moderna consista nel trovare un equilibrio tra la propria libertà di scelta e il rispetto per chi ci sta accanto. Ma grazie a Malinconico ho imparato anche a ridere di questo: lui è come i napoletani, come Troisi, che non ride mai ma fa ridere".

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