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25 Novembre: giornata contro il femminicidio. La storia di Lorena

Aggiornamento: 29 nov 2022

di Gilda Alviggi e Giulia Munno


Ogni 25 novembre viene ricordata la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne. Questa data fu scelta dall'ONU, ma non fu una scelta casuale: il 25 novembre 1960 furono uccise le sorelle Mirabal. Le tre donne tentarono di opporsi al dittatore Trujillo, ma tutte e tre furono massacrate lungo una strada isolata di montagna; fu, poi, simulato un incidente automobilistico per coprire le tracce. Il simbolo della violenza sulle donne sono le scarpette rosse; questa era l'idea di una ragazza messicana, Elina Chauvet, per denunciare gli abusi sulle donne e il femminicidio.



In Italia molte donne sono vittime di femminicidio e solamente nel 2022 sono state uccise 104 donne tra cui 52 dal compagno o dall'ex. Una di queste è stata Lorena Puppo uccisa da suo marito. Lorena faceva la donna delle pulizie presso l'azienda Pulicasa di Concordia Sagittaria mentre suo marito Giuseppe Santarosa lavorava come vigilante alla San Marco Gas di Noiari di Portogruaro.

Il 10 giugno, quando la moglie tornò a casa, forse preso dalla rabbia o gelosia il marito tentò di soffocarla con un cuscino. Lorena tentò di scappare e difendersi, infatti sul corpo dell'uomo sono stati ritrovati dei graffi, ma purtroppo non riuscì a salvarsi. Dopo averla uccisa il marito chiamò la nipote e le disse che sarebbe dovuta venire a Fossalto perché aveva commesso un grave errore. La nipote si allarmò, ma, quando arrivò presso l'abitazione dei due coniugi, trovò entrambi morti; infatti , l'uomo, poco dopo la chiamata, si sedette davanti allo specchio, prese un taglierino e si tagliò il collo.

Quanto accaduto ha scioccato parenti e amici, la coppia, infatti, viene descritta come tranquilla. Lorena aveva 50 anni e Giuseppe ne aveva 55, non avevano figli, ma avevano un cagnolino di nome Lola dalla quale non si separavano mai. La donna non aveva mai denunciato nessun tipo di maltrattamento né alle autorità né agli amici, ma il 10 giugno entrambi sono morti, una soffocata e l'altro suicida. Ancora oggi non si conoscono con precisione le cause di questa aggressione. In futuro si spera che le donne possano riuscire ad ottenere giustizia e che i casi di femminicidio diminuiscano.



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