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1 febbraio 1945: in Italia il diritto di voto viene esteso alle donne


Il primo paese ad estendere il diritto di voto alle donne è stata la Nuova Zelanda nel 1893, l'ultimo la Svizzera nel 1971. Il 30 gennaio del 1945, mentre le forze alleate liberavano l'Europa dai nazifascisti e i nazisti controllavano il Nord Italia avendo creato uno stato fantoccio con il nome di "Repubblica di Salò", i politici italiani Alcide De Gasperi (Democrazia Cristiana) e Palmiro Togliatti (Partito Comunista) proposero al governo di introdurre il diritto di voto per le donne. Seppur alcuni membri di altri partiti non erano d'accordo con la proposta dei due politici, il 1 febbraio del 1945 la proposta venne approvata e il 2 giugno del 1946, data di nascita della Repubblica Italiana, le donne italiane poterono finalmente votare per la prima volta nella storia del nostro paese.

Il suffragio universale e anche i diritti delle donne, al giorno d'oggi, purtroppo non sono ancora rispettati in tutti i paesi del mondo. Infatti, nei paesi caratterizzati da dittature o nelle repubbliche teocratiche non tutti i cittadini godono realmente di una reale libertà e di tutti i diritti.

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