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La storia di Martin Luther King Jr

Martin Luther King Jr è stato un pastore protestante, politico e attivista statunitense e leader dei diritti civili agli afroamericani. Nacque ad Atlanta il 15 gennaio 1929 con il nome di Michael King, poi decise di cambiare il suo nome nel 1934 quando con suo padre fece un viaggio in Europa. Infatti, in Germania fu affascinato dal riformatore tedesco Martin Lutero. A quattordici anni di ritorno da un viaggio in autobus da Dublin fu costretto a cedere il suo posto a un passeggero bianco salito lungo la strada e rimase in piedi per oltre 141 km; questa vicenda rimane indelebile nella sua mente, anche perché essendo solo un ragazzo non poteva immaginare quanto fosse grande la disparità fra gli abitanti di pelle bianca e quelli di pelle nera. Anche se non ne ha mai parlato, molti pensano che questo sia uno degli episodi che l'abbia spinto a lottare per i diritti della popolazione afroamericana.

Nel 1948 si laureò in sociologia, però decise di fare il pastore. Nel 1950 assistette a una conferenza dell'uomo a cui si ispirò tutta la vita: Mahatma Ghandi. Martin credeva fermamente nelle azioni e nelle idee di Ghandi. Come lui era convinto che si potesse arrivare alla pace e alla parità non usando la violenza e questo ben lo dimostra la sua protesta sempre non violenta. Per il suo interessamento alle persone di colore veniva chiamato in diversi modi: l'eroe dei reietti, il paladino degli emarginati, il redentore della faccia nera.

Nel 1955 a Montgomery Rosa Parks fu arrestata per non aver ceduto un posto sull'autobus a un passeggero bianco. La sua cauzione venne pagata, ma per evitare spargimenti di sangue Martin adottò una tattica non violenta per protestare: il boicottaggio dei bus. La tensione cominciò a crescere sempre di più, ma questo non fermò Martin, infatti il suo stava diventando un nome importante e ormai gran parte della popolazione afroamericana stava aderendo al suo progetto. Le sue proteste fecero scalpore e arrivarono molto spesso in tribunale. La corte suprema degli Stati Uniti si riunì e decise che il boicottaggio era illegale; anche se non c'erano grandi speranze che queste azioni portassero alla parità razziale, un'onda di delusione si propagò in tutta la popolazione afroamericana.

Successivamente King fu incarcerato ingiustamente per eccesso di velocità, ma John Kennedy lo fece uscire di prigione perché era stato convinto proprio dallo stesso Martin a favorire il riconoscimento dei diritti delle persone di colore. In questo modo Kennedy ebbe il 70% dei voti della popolazione afroamericana alle elezioni e fu eletto presidente degli Stati Uniti.

Martin Luther King morì nel 1968 a Memphis; venne ucciso da un colpo sparato da un fucile di precisione che lo colpì in testa. In ogni caso rimane uno degli attivisti più famosi al mondo e grazie al suo operato vinse il premio Nobel per la pace. Inoltre Martin è considerato uno fra i tre più grandi pacifisti al mondo insieme a Mahatma Ghandi e Nelson Mandela.


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