“Giusto tra le nazioni”: la storia di Giorgio Perlasca
Giorgio Perlasca nacque a Como il 31 Gennaio 1910. Negli anni venti aderì con entusiasmo al fascismo, in particolar modo alla versione dannunziana e nazionalista, partì volontario per l’Africa orientale e per la Spagna e combatté in un reggimento di artiglieria al fianco delle truppe del generale Franco. Al termine della guerra civile spagnola, ovvero nel 1938, tornò in Italia prendendo le distanze dalle scelte di Mussolini di allearsi con la Germania e di prolungare le leggi razziali. Durante lo scoppio della seconda guerra mondiale lavorò come uomo d’affari in alcuni paesi dell’est dopo aver ottenuto un permesso diplomatico. Successivamente si rifiuterà di aderire alla Repubblica Sociale Italiana ed a causa di ciò verrà internato per alcuni mesi in un castello riservato ai diplomatici. Nel 1944 iniziarono le persecuzioni sistematiche, la violenza e le deportazioni dei cittadini di religione ebraica, ma Perlasca riuscì a sfuggire al controllo sugli internati per poi nascondersi prima presso dei conoscenti e in seguito all’Ambasciata spagnola. Qui cominciò a collaborare con l’ambasciatore Sanz Briz, il quale iniziò a rilasciare i salvacondotti per proteggere i cittadini ungheresi di religione ebraica. A fine novembre, però, quest’ultimo si trovò costretto a lasciare l’Ungheria per non riconoscere il nuovo governo filonazista di Szalasi.
Perlasca si presentò come sostituto dell‘ambasciatore spagnolo e gestì da solo l’ambasciata, correndo costantemente il rischio di essere scoperto dai Nazisti e pressato dalla necessità di reperire i viveri per gli ebrei rifugiati all’interno delle sue case protette lungo il Danubio. Riuscirà in seguito ad evitare la loro deportazione riuscendo a salvarne 5218. Successivamente sarà fatto prigioniero dai sovietici, ma verrà liberato pochi giorni dopo riuscendo così a ritornare finalmente in Italia.
Giorgio Perlasca morì il 15 agosto del 1992 e sopra la sua lapide, collocata nel cimitero di Maserà, è presente un’unica iscrizione: ”Giusto tra le nazioni” scritto in ebraico.
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