2 maggio 1945: la caduta di Berlino e la resa dei tedeschi
L’Unione Sovietica annuncia la caduta di Berlino firmando la sconfitta definitiva della Germania nazista
di Ginevra Ferrara, Annachiara Mazzariello e Caterina Montella
Pochi giorni prima della caduta di Berlino che avvenne il 2 maggio 1945, lo spietato dittatore Adolf Hitler si suicidò nel suo bunker il 30 aprile. Il 22 giugno dell’anno prima l’esercito sovietico lanciò l’operazione Bagartion: l’obbiettivo di Stalin era quello di arrivare a Berlino prima degli alleati per evidenziare il peso politico dell’Unione Sovietica. Il presidente americano era interessato ad avere l’Unione Sovietica alleata nella guerra contro il Giappone e anche per la creazione di un nuovo ordine mondiale.
Il 16 aprile 1945 le forze sovietiche avviarono l’ultima fase dell’offensiva contro Berlino. L’attacco dell’armata russa fu respinto dalle armate tedesche, tuttavia il 25 aprile dello stesso anno, i sovietici entrarono in città, i combattimenti furono violenti e lunghi sulla linea del fiume Ode e nell’aria urbana di Berlino. Il 2 maggio la guarnigione di Berlino si arrese all’armata russa. I sovietici in netta superiorità numerica riuscirono a compiere la missione con a comando il maresciallo Georgijzucon. I combattimenti causarono innumerevoli morti e feriti, anche tra le persone innocenti e bambini che della guerra non sapevano nulla. Questo ci fa capire che la vittoria non porta sempre felicità. Finiva cosi il terzo Reich.
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