Vaccinazione globale, l’Italia triplica la donazione delle dosi destinate ai paesi più poveri

Le dosi donate saranno 45 milioni. Ad annunciarlo è Mario Draghi durante il “Global Covid-19 Summit”

Durante la sessione conclusiva del “Global Covid-19 Summit”, il Presidente del Consiglio Mario Draghi è intervenuto in videoconferenza, comunicando l’importante decisione:

«Oggi sono lieto di annunciare che siamo pronti a triplicare i nostri sforzi. Doneremo 30 milioni di dosi in più entro la fine dell’anno, raggiungendo così i 45 milioni».

Draghi utilizza il termine “triplicare” perché, durante il Global Health Summit di Roma, era stata già annunciata la donazione di 15 milioni di dosi da parte dell’Italia, destinate ai paesi in maggiore difficoltà. Il Presidente del Consiglio ha inoltre aggiunto che quasi la metà di quelle dosi è già stata distribuita. Le prime ad essere state spedite sono dosi del vaccino AstraZeneca, non utilizzate nei vari poli vaccinali italiani per esplicita richiesta delle Regioni.

Questa operazione è possibile grazie al progetto COVAX (COVID-19 Vaccines and Global Access), iniziativa globale per la distribuzione equa dei vaccini. Il maxiprogetto, ideato all’inizio del 2020 ma lanciato ufficialmente a giugno, vanta già della partecipazione di 190 paesi ed è affiancato dall’OMS, l’UNICEF ed altre organizzazioni mondiali.

In questi mesi abbiamo constatato che il vaccino è attualmente uno dei pochi mezzi efficaci per contrastare il Covid. Secondo i dati più recenti, 2,5 miliardi di persone hanno completato il ciclo vaccinale e un altro miliardo è in attesa della seconda dose. È dunque fondamentale “cooperare” a livello internazionale e il COVAX è un ottimo punto di partenza che, sono sicura, ci permetterà presto di vedere la luce dopo questo infinito tunnel.