Una morte misteriosa
Aggiornamento: 6 set 2021
Durante il mio soggiorno in Sicilia, passeggiando per le vie di Palermo, città natale di Piersanti Mattarella, ho notato che molte di queste gli erano dedicate ed ho così pensato di informarmi di più su di lui e sulla sua morte
Piersanti Mattarella era un politico italiano. Nato a Palermo il 24 maggio 1935, era il fratello dell'attuale Presidente della repubblica italiana. Obiettivo del suo lavoro era quello di far crescere sia la Sicilia che il suo partito, la Democrazia Cristiana. Alle elezioni regionali del 1967 fu eletto deputato all'Assemblea regionale siciliana. Entrò nella Commissione Legislativa regionale e fu relatore della legge sul bilancio di previsione della regione per l'anno 1970. Fu inoltre membro della Commissione speciale incaricata di riformare la burocrazia regionale, divenendo relatore della legge di riforma, cosa che a "Cosa nostra" non fece piacere. "Cosa Nostra" è il nome che viene usato per indicare la mafia siciliana, considerata da molti mandante dell'omicidio di Mattarella.
Il 9 febbraio 1978 Piersanti Mattarella fu eletto Presidente della regione Sicilia. La mattina del 6 gennaio 1980, il politico si stava recando a messa con la famiglia, quando proprio davanti casa sua, in via della Libertà a Palermo, un ragazzo incappucciato gli si avvicinò e cominciò a sparare. Ad un certo punto la pistola smise di funzionare, ma l'assassino di fretta si avvicinò ad una macchina, dove lo attendeva un complice con un'arma funzionante, con la quale Mattarella fu ferito a morte. Il Presidente della regione Sicilia fu ucciso perché voleva portare avanti un'opera di modernizzazione dell'amministrazione siciliana, questo ovviamente a discapito della criminalità organizzata che decise di eliminarlo.
L'omicidio di Piersanti Mattarella mi ricorda molto due omicidi, quello del giudice Falcone e quello del giudice Borsellino, che stavano portando a galla i crimini della mafia. Ancora oggi molto è da chiarire sui mandanti della morte del fratello del capo dello stato e dei due giudici, ma c'è sempre la speranza di arrivare ad una piena verità.
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