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"Tampone sospeso" e il cuore di Napoli


Napoli, bella e sempre solare, è la patria della gioia. Una città conosciuta in tutto il mondo per le sue particolarità, ma principalmente per i suoi abitanti che riescono a scaldare i cuori di tutti. Anche questo luogo, tanto meraviglioso e ricco di cultura, è stato toccato dalla grave pandemia mondiale che ormai conosciamo tutti molto bene. L’idea del “tampone sospeso” è partita da due associazioni locali. L’obbiettivo è aiutare chiunque si trovi in difficoltà economiche. Come può fare chi non si può permettere tale spesa? Il prezzo di un tampone può variare in base al genere ed oscilla tra i settanta e i duecento euro. All’interno del famosissimo Rione Sanità, infermieri e dottori, volontari, eseguono questi test gratuitamente a chiunque ne abbia bisogno. La procedura viene svolta nel migliore dei modi, con la massima serietà e cautela, all’interno della chiesa di San Severo fuori le mura. Vengono effettuati anche “test solidali”, ad un prezzo ridottissimo in confronto a quello delle cliniche private.

Il nome “tampone sospeso” deriva dal famoso “caffè sospeso”. Nella tradizione napoletana ritroviamo molti cibi tipici. Come dimenticare l’amata pizza, conosciuta e amata da quasi tutti nel mondo e il caffè, altro simbolo storico di questa tradizione, generata da una particolare usanza… Nacque agli inizi della seconda guerra mondiale, in un momento molto difficoltoso. Si aveva l’usanza di non ordinare un solo caffè ma due. Si pagavano entrambi ma se ne beveva solo uno e si lasciava l’altro per chi non se lo potesse permette. Da Napoli questa tradizione iniziò ad espandersi a livello globale ed infatti, ad oggi, è ancora molto conosciuta. La celebre frase di Luciano De Crescenzo, all’interno del suo libro, che tratta proprio di questo argomento, ci dice: “ Quando qualcuno è felice, a Napoli, paga due caffè: uno per sé stesso ed un altro per qualcun altro. È come offrire un caffè al resto del mondo”.

L’idea del “tampone sospeso”, sviluppatasi negli ultimi mesi, si basa sullo stesso principio e mette in evidenza la bontà d’animo e la capacità di immedesimarsi nei panni delle persone più bisognose, che si trovano in condizioni di disagio economico e non solo. L’iniziativa va avanti dal 17 novembre e non si fermerà fin quando questo virus non sarà scomparso. Lo straordinario progetto viene portato avanti, con grande efficienza, da molti enti e principalmente dall’importante “Fondazione San Gennaro Onlus”, che raccoglie le offerte dei cittadini e le utilizza per una giusta causa. Pur essendo Napoli un paese caratterizzato da mille difficoltà di ogni tipo, il popolo napoletano sa da sempre trovare il modo di aiutare chi sta male. Spesso non si hanno i mezzi necessari per compiere delle azioni benefiche ma bisogna aguzzare l’ingegno e riuscire a trovare il modo di risolverei i problemi, così come fanno i napoletani.


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