Quarant'anni fa eravamo campioni del mondo
L'undici luglio dell'82 l'Italia vinceva il campionato del mondo in Spagna e alzava la coppa mentre il cielo si tingeva di azzurro
Oggi è l'undici luglio del 2022, sono passati esattamente quarant'anni da quella magica notte nell'82 dove l'Italia allenata da Bearzot aggiunse al suo palmares la sua terza coppa del mondo, dopo quelle conquistate rispettivamente nel 1934 e quella nel 1938. Nonostante i futuri successi che avrà la nazionale italiana (come il mondiale vinto in Germania nel 2006 grazie al rigore segnato da Fabio Grosso e l'europeo vinto nel 2020 grazie al rigore decisivo parato da Gianluigi Donnarumma) nessuno sarà grande quanto quello conseguito in Spagna, purtroppo essendo avvenuto in anni ormai lontani nessuno lo ricorda al massimo del suo splendore, andiamo quindi a ripercorrerlo…
Ad inizio mondiale nell'ambiente azzurro non c'era molto ottimismo riguardo al campionato del mondo, infatti la nazionale veniva da un eliminazione ricevuta dall'olanda di Johan Cruyff nel '78, e un europeo nell'80 giocato male e sottotono, nonostante questo però l'obbiettivo era quello di andare avanti il più possibile nella competizione, grazie soprattutto ai grandi campioni che componevano la squadra, come Dino Zoff, Marco Tardelli e anche il giocatore che diventerà il protagonista di quel mondiale: Paolo Rossi. Ancora prima che inizi il mondiale si crearono problemi nello spogliatoio, si dice a causa di scelte politiche e scandali sul calcioscommesse, e inoltre le continue pressioni della stampa non aiutavano, quindi ai giocatori e all'allenatore fu imposto il silenzio stampa. Quando però iniziò finalmente il mondiale si videro subito le difficoltà dell'Italia nelle partite del primo turno, e queste disattenzioni(create anche da incomprensioni tra allenatore e giocatori) la portarono a steccare tre pareggi di fila contro Polonia, Perù e Camerun. Questi problemi all'interno dello spogliatoio vennero risolti appena prima della fase ad eliminazione diretta: il 29 giugno dell'82 l'Italia allenata da Bearzot si scontrò con l'Argentina di Diego Armando Maradona(all'epoca campione del mondo in carica), in quella partita si vide tutta la qualità dell'Italia, che dopo varie occasioni si portò avanti nel risultato grazie a un gol di Marco Tardelli al cinquantaseiesimo minuto. La partita da lì procedette lenta finché al sessantottesimo minuto Caprini si smarca in area di rigore e scaraventa la palla sotto al sette, è festa grande, è 2-0 per l'Italia a ventidue minuti dalla fine. Alla fine l'Argentina reagisce con il gol del 2 a 1 di Passarella, ma ormai è troppo tardi, l'Italia porta a casa il risultato e va avanti nel mondiale. Dopo aver superato il primo turno e i campioni del mondo in carica approdano ai quarti di finale, e vedendo l'avversario si capisce subito che sarà la partita più dura di tutto il mondiale, anche più dura della successiva semifinale e finale che affronteranno, questo perché ai quarti si trovano davanti il Brasile di Socrates, Zico e Serginho. La notte del 5 luglio dell'82 è la notte della consacrazione, poiché già si sapeva che la squadra che sarebbe uscita vincitrice da quella partita, sarebbe stata la favorita per vincere il mondiale. Quella notte, nell'Estadio Sarrà di Barcellona, strapieno dei tifosi di entrambe le squadre, avvenne una delle partite che scriverà una delle più belle pagine del calcio italiano. Al quinto minuto di gioco inizia l'ascesa del miglior giocatore di quel mondiale, su un cross di Caprini si smarca da Zico e spiazza il portiere brasiliano portando l'Italia in vantaggio, si girà ed esulta, è un ragazzo di 26 anni col numero 20 sulle spalle: il suo nome è Paolo Rossi. Anche se il brasile pareggia con Socrates non importa, perché ancora Rossi al venticinquesimo minuto, su un errore difensivo del Brasile tira dal limite dell' area e firma la doppietta. Dopo aver subito di nuovo il pareggio dal Brasile l'Italia spinge per trovare il vantaggio prima del fischio finale, e ci riesce a quindici minuti dalla fine, quando ancora Rossi segna a tu per tu col portiere, dopo questo la squadra azzurra si chiude in difesa e vince la partita qualificandosi alle semifinali di coppa del mondo contro la Polonia. Dopo aver battuto Argentina e Brasile la Polonia non è un avversario che fa paura, infatti la partita sarà completamente gestita dagli azzurri che vinceranno dominando 2 a 0 con una doppietta di Paolo Rossi. Questa incredibile cavalcata verso "el titolo mundial" si conclude l'undici luglio dell'82, con la finale di coppa del mondo contro la Germania dell'ovest giocatasi allo stadio più storico del mondo: il Santiago Bernabeu di Madrid. La partita supera le aspettative e offre un grande spettacolo agli spettatori da casa e sugli spalti, nonostante ci si aspettasse una partita dove la Germania si sarebbe fatta sentire, è l'Italia a dominare. Dopo un pareggio forzato quasi fino al sessantesimo minuto, l'Italia trova tre gol in rapida successione, segna prima Rossi, dieci minuti dopo Tardelli e all'ottantesimo minuto Altobelli chiude la partita col gol del tre a zero. La Germania cerca di riaprire la partita col gol del 3 a 1 ma ormai è troppo tardi, l'arbitro fischia tre volte e l'Italia è per la terza volta campioni del mondo. E stato un anno unico, concluso anche con la vittoria del pallone d'oro da parte di Paolo Rossi. Oggi, a quarant'anni da quell'impresa mi rendo conto di quanto sia cambiato il calcio, la nazionale italiana e molte altre cose ancora, ma nonostante gli insuccessi che l'Italia ha ultimamente avuto non si può far altro che andare avanti e continuare a costruire un futuro vincente, sperando di rivivere quelle notti magiche.
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