La guerra infinita: Israele e Gaza
Aggiornamento: 6 set 2021
La tensione aumenta in Israele. Una pioggia di razzi sparati da Gaza
Lo storico conflitto tra israeliani e palestinesi, nonostante i molteplici tentativi di pace, non sembra aver fine. Le origini del conflitto risalgono al diciannovesimo secolo. Il territorio geografico della Palestina, allora sotto il dominio turco-ottomano, era infatti considerato allo stesso tempo come patria storica del popolo ebraico e come territorio appartenente agli arabi palestinesi. Il conflitto tra ebrei e arabi palestinesi si inasprì a partire dal 1948, anno della proclamazione dello Stato di Israele, e continuò ininterrottamente fino al 1973. Con gli accordi di pace firmati tra Israele ed Egitto nel 1979 e tra Israele e Giordania nel 1994, il conflitto si è circoscritto agli israeliani e ai palestinesi tanto che si parla di questione palestinese. Entrambi i popoli rivendicano la propria sovranità e indipendenza: lo Stato di Israele, già proclamato nel 1948, e lo Stato di Palestina, proclamato nel 1988, si contendono dei territori occupati da Israele nel 1967. Un accordo di pace definitivo tra Israele e Palestina non è stato ancora raggiunto nonostante i tanti tentativi messi in campo.
Il conflitto di questi giorni sembra essere nato nella zona Est di Gerusalemme. Infatti è scoppiata la protesta per gli sfratti di decine di famiglie palestinesi dalle proprie case nel quartiere di Sheikh Jarrah. La decisione del governo israeliano ha innescato grandi rivolte nel cuore di Gerusalemme: sono, infatti, stati cacciati dei palestinesi per fare spazio a coloni israeliani. Ecco dunque il perché delle proteste che hanno coinvolto anche la Striscia di Gaza, il territorio interno allo Stato di Israele controllato da Hamas, che si autodefinisce un “movimento islamico di resistenza“. I militanti di Gaza hanno cominciato a bersagliare Tel Aviv. Hamas ha rivendicato il lancio 130 razzi dopo l’abbattimento del palazzo a-Shuruk. L'esercito israeliano ha spiegato che all’interno dell’edificio c'erano uffici dell'intelligence militare e di Hamas.
Il Comando interno dell'esercito israeliano ha deciso la chiusura delle scuole per l'intera settimana, nel centro e nel sud del paese: resteranno a casa circa un milione di alunni mentre le attività commerciali potranno restare aperte solo se hanno accesso ai rifugi. Secondo le disposizioni militari, gli assembramenti non possono superare le 10 persone all'esterno e 100 all'interno. È stato anche preso un provvedimento senza precedenti in territorio israeliano: la polizia ha annunciato alla popolazione di Lod che stanotte imporrà un coprifuoco totale dalle ore 20 alle 4 di domani. Questa misura giunge dopo una notte di violenze in cui ebrei sono stati aggrediti da gruppi di arabi, che hanno fra l'altro incendiato e devastato edifici pubblici fra cui una sinagoga.
Per quanto riguarda il drammatico conteggio delle vittime, l'ultimo bilancio del Ministero della Sanità di Hamas parla di una cinquantina palestinesi uccisi a Gaza nei ripetuti attacchi israeliani, compresi anche bambini e minori, e tre donne, oltre a più di 300 feriti. L'inviato delle Nazioni Unite ha detto che la spirale di violenza tra Israele e gli islamisti di Hamas che controllano Gaza si sta "intensificando verso una guerra su vasta scala", e ha lanciato un appello: "Fermate immediatamente il fuoco".
Purtroppo la storia fino ad oggi ci ha insegnato che la convivenza pacifica tra i due popoli sarà impossibile, perché sarà sempre fomentata da motivi religiosi ed economici. L'unico risultato che porta questo conflitto è quello di alimentare l'industria della vendita delle armi. La guerra non serve a nulla e non porterà mai alla fine del conflitto né ad una pace.
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