Per un futuro senza mafie

23 maggio 2022: 30 anni dalla strage di Capaci

di Fiorella Buccella e Andrea Savarese

Il 23 maggio 1992 Giovanni Falcone, magistrato simbolo della lotta antimafia, muore per un attentato in autostrada nei pressi di Capaci. Nello stesso anno, il 19 luglio, muore anche il magistrato Paolo Borsellino, che era impegnato con Falcone nella lotta contro la mafia. I due magistrati sono considerati eroi italiani proprio per il loro coraggio di sfidare la criminalità organizzata e per la determinazione a non arretrare mai nella difesa della nostra libertà.

Anche oggi, a trent'anni dalla sua morte, parliamo di mafia e di Giovanni Falcone, che ci ricorda il coraggio di non piegare mai la testa, anche quando questo comporta morte certa. Falcone, Borsellino e molti altri magistrati, che si sono battuti per fermare questa associazione, hanno dato la vita per la giustizia e questo ci ha permesso di comprendere l’importanza del loro esempio e la possibilità di non avere paura davanti alla mafia. Falcone e Borsellino sono stati, quindi, capaci di insegnarci che la mafia è un fenomeno grave e che non va sottovalutato, che bisogna affrontarlo e combatterlo convivendo con la paura che si ha di esso. Capaci insegna che i mafiosi puntano a distruggere i simboli per sostituirli o cancellarli, Falcone e Borsellino sono state personalità troppo audaci per un paese in cui si sopravvive spesso per convenienze e per ricatti. Per questo bisogna ricordare Falcone e Borsellino: le loro vite e le loro azioni rendono la Repubblica più salda, le istituzioni più forti e tutti noi più uniti.