Patrick Zaki è finalmente libero
Lo studente egiziano, dopo un calvario durato 22 mesi, è stato scarcerato. Resta, però, sotto accusa
"Tutto bene, forza Bologna"
Sono queste le parole che Patrick Zaki ha pronunciato appena uscito dal commissariato di Mansoura. Ad attenderlo c’erano la sua famiglia, la migliore amica e la fidanzata. Le immagini del loro incontro e del commovente abbraccio con la mamma hanno fatto il giro del mondo.
“Aspettavamo di vedere quell'abbraccio da 22 mesi e quell'abbraccio arriva dall'Italia, da tutte le persone, tutti i gruppi e gli enti locali, l'università, i parlamentari che hanno fatto sì che quell'abbraccio arrivasse"
Così Riccardo Noury, portavoce italiano di Amnesty International, commenta gli ultimi eventi.
Sono numerosi i messaggi di auguri da parte degli italiani, particolarmente impegnati nella campagna di liberazione dello studente dell’Università di Bologna. Durante la sua detenzione, in molti sono scesi in piazza a protestare e la petizione per conferirgli la cittadinanza ha superato le 300mila firme.
Zaki ha, quindi, ringraziato l’Italia, Bologna, che considera ormai casa sua, e chiunque l’abbia sostenuto in questi lunghi 22 mesi. Era, infatti, prigioniero dal 7 febbraio 2020 e ieri, 7 dicembre 2021, è stata disposta la scarcerazione, ma non l’assoluzione dalle accuse. La prossima udienza si terrà il 1° febbraio.
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