Patrick Zaki compie 30 anni ma rimane dietro le sbarre

Lo studente egiziano, prigioniero da 494 giorni, ha trascorso il suo secondo compleanno in cella. Numerosi i messaggi di auguri e solidarietà

Oggi Patrick Zaki, studente egiziano iscritto all'Università Alma Mater di Bologna, compie 30 anni. Un giorno come tanti per Patrick, prigioniero da febbraio 2020 nel carcere di Tora, uno dei più duri al mondo. Il motivo della sua reclusione è semplice: il ragazzo, attivista per i diritti umani, è scomodo al governo egiziano, già noto per aver tentato di fermare le attività di giovani come lui con la violenza. Il suo capo di accusa, per cui rischia fino a 25 anni di carcere, è infatti propaganda sovversiva su Internet.

Il ragazzo si è da sempre dichiarato innocente e in tantissimi si sono schierati al suo fianco, con manifestazioni, petizioni e post sui social. La petizione di Amnesty International è stata firmata da oltre 168mila persone e diversi comuni italiani hanno attribuito a Zaki la cittadinanza italiana. Nelle ultime ore anche l’artista di strada Laika ha voluto omaggiare Patrick con un poster realizzato a Roma, nei pressi dell’ambasciata egiziana. È raffigurato un agente di polizia che impugna un manganello contro la folla. Inoltre, a balzare subito agli occhi è la scritta “Don’t visit Egypt”, un invito quindi a tenersi alla larga da questo paese, pericoloso per chi esprime le proprie idee senza timore.

Tutto ciò sembra però non arrivare agli occhi e alle orecchie del governo egiziano, insensibile e sordo alle numerose richieste di liberazione provenienti da tutto il mondo. Al contrario, con continue proroghe dell’udienza per la sua scarcerazione, sta trattenendo il ragazzo da oltre un anno. L’ultima conferma di custodia cautelare di 45 giorni risale al 2 giugno. Patrick deve, quindi, resistere per altri 30 giorni fino al prossimo aggiornamento sul caso e tutti noi dobbiamo continuare a lottare per restituire a questo ragazzo la libertà.