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O’ professore

Nella notte del 17 febbraio 2021 è morto Raffaele Cutolo, il boss della nuova camorra organizzata di Napoli. Era soprannominato “o’ professore“. Dagli anni Settanta era in carcere, condannato per vari delitti. Negli anni '70 Cutolo era stato il fondatore della Nco, Nuova Camorra Organizzata. La famiglia adesso sta andando a Parma, dove era ricoverato nel reparto ospedaliero del carcere. Lui era detenuto nel carcere per reati di tipo mafioso ed era da molto tempo gravemente malato. L’anno scorso, ad agosto, a causa dell’aggravarsi della sua situazione, Cutolo era stato ricoverato in ospedale. Il ‘professore', soffriva di varie patologie che erano collegate all’età e alla sua permanenza in carcere. L’anno scorso è stato costretto a due ricoveri molto urgenti a Parma in pochi mesi e nell’ultimo periodo è stato più volte traferito dal carcere al reparto dell’ospedale.

Raffaele Cutolo nasce a Ottaviano il 2 Novembre 1941, aveva due fratelli Pasquale e Rosetta, anche loro coinvolti nella camorra. Cutolo era soprannominato “o’ professore” dai suoi compagni del carcere perché era l’unico che sapeva leggere e scrivere. Il 24 Settembre commise un omicidio, uccise un ragazzo di Ottaviano, Mario Viscito. Lui stava percorrendo il viale principale con sua sorella, il ragazzo fece apprezzamenti sulla sorella, da lì parti una rissa durante la quale il boss uccise il ragazzo. Per questo crimine, Cutolo venne condannato all’ergastolo, pena ridotta a 24 anni.

La crescita della NCO inizia ad infastidire le famiglie della vecchia camorra campana, come gli Zaza e i Giuliano di Forcella. Inizialmente riescono a trovare un accordo per la spartizione del territorio, ma l’accordo salta per colpa di Cutolo, che pretende una forte tangente sul contrabbando delle sigarette. La lotta fra le due fazioni fu molto sanguinosa e tante furono le vittime. Sandro Pertini chiese il trasferimento di Cutolo ad un carcere di massima sicurezza, il Carcere dell’Asinara, che fu riaperto per lui, infatti per molti anni fu l’unico carcerato. Alla sua morte alcuni cittadini di Ottaviano hanno dichiarato: "tu sì che eri un grande uomo, ti sei fatto la galera con dignità”. Cutolo non ha mai chiesto perdono per le sue azioni, né ha preso le distanze dalla camorra.



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