"My body, my choice"
Aggiornamento: 8 ott 2021
La nuova legge restrittiva in Texas contro l'aborto che ci fa ritornare al 1973
660 sono state le manifestazioni negli USA, migliaia di persone sono scese in piazza a protestare, centinaia si sono ritrovate davanti alla Corte suprema, a Washington D.C, per ottenere giustizia. Il Texas, infatti, ha decretato una legge che vieta l'aborto dopo le 6 settimane di gravidanza, compresi casi di stupro o incesto. Sarà concesso solamente se la donna mostrerà un referto medico che indichi il rischio di morte nel caso in cui la gravidanza continui. Questa legge assolutamente restrittiva ed estrema rende il Texas il paese più conservatore della confederazione.
Joe Biden ha espresso il suo parere a riguardo decretando che "viola palesemente i diritti delle donne e danneggia in maniera significativa l’accesso delle donne alle cure mediche" e che farà il possibile per cambiare la situazione. L'alta corte nel frattempo non si esprime sulla legge, ma invoca “questioni di procedura complesse e nuove”.
Tutto questo ci ricorda la famosa legge del 1973 dopo il processo di Roe contro Wade che stabiliva che la gravidanza poteva essere interrotta fino a 22-24 settimane, ovvero fino a quando non si sentisse il battito cardiaco del feto, come lo definiscono gli antiabortisti. Secondo molti medici questa frase è ingannevole in quanto "è rilevabile solo una porzione di tessuto fetale che diventerà il cuore mentre l’embrione si sviluppa”. Bisogna inoltre sottolineare che molto spesso a sole 6 settimane una donna neanche sa di essere incinta e ribadisco che non importa se si ha subito stupri o incesti.
La nuova legge texana dà la possibilità a qualunque cittadino di denunciare chiunque aiuti o pratichi un aborto illegale, ottenendo fino a 10mila dollari di ricompensa, mettendo a rischio anche un semplice tassista che sta accompagnando una donna ad abortire. Questa legge favorirà indubbiamente innumerevoli aborti illegali, i quali, spesso fatti in circostanze sanitarie e igieniche non adeguate, provocano spesso infezioni. Purtroppo nel mondo sono ancora tantissime le donne che ricorrono a strutture non adeguate, per un motivo o per un altro; secondo le statistiche "di 56 milioni di aborti che avvengono annualmente in tutto il mondo, circa 25 milioni (45%) si verificano in condizioni non sicure". Secondo la WHO (World Health Organization ) “negli stati in cui l’aborto è completamente vietato o permesso solo per salvaguardare la vita della donna o la sua salute, solo un aborto su quattro avviene in condizioni di sicurezza".
Trovo inaccettabile che nel 2021 le persone non abbiano ancora il diritto di decidere cosa fare col proprio corpo. Come scritto su molti cartelloni mostrati alle manifestazioni "my body, my choice".
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