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Memoria de mis putas tristes

“Memoria delle mie puttane tristi” ,l’ultimo libro di Gabriel Garcìa Màrquez, esponente del realismo magico, narra il piacere di contemplare il corpo nudo di una donna


Gabriel Garcìa Màrquez è uno scrittore giornalista colombiano. Nato il 6 marzo 1927 ad Aracataca, figlio di Gabriel Eligio García e di Luisa Santiaga Márquez Iguarán, viene cresciuto nella città caraibica di Santa Marta. Studiò all'Universidad Nacional de Colombia di Bogotà frequentando sia la facoltà di giurisprudenza sia quella di scienze politiche. Nello stesso anno dell’inizio dei suoi studi, 1947, pubblicò anche il suo primo racconto “La tercera resignacion”. Nel 1948 si trasferì a Cartagena dove cominciò il suo lavoro da giornalista per “El Universal", uno dei giornali più diffusi in Venezuela. Nello stesso tempo collaborò anche con riviste statunitensi ed europee. Pubblicò il suo racconto “Foglie morte” nel 1954 e l’anno successivo risiedette a Roma per alcuni mesi per poi trasferirsi a Parigi.

Dopo l'ascesa al potere di Fidel Castro, visitò Cuba; iniziò una collaborazione professionale con l'agenzia "Prensa latina" fondata dallo stesso Castro. Le continue minacce della CIA e degli esuli cubani lo indussero a trasferirsi in Messico dove risiedette stabilmente dal 1976 e dove scrisse “ I funerali della Mama grande”, il suo primo romanzo. Nel 2001 è colpito da cancro linfatico che riesce a sconfiggere nel 2005 anno in cui pubblica “Memoria delle mie puttane tristi”.

“Memoria delle mie puttane tristi” narra del piacere che Marquez, giunto in tarda età, scopre di provare unicamente contemplando il corpo nudo di un’adolescente vergine che dorme “senza le urgenze del desiderio o gli intralci del pudore” e del suo primo approccio con l’amore, che in novant’anni non aveva mai conosciuto e ricercato. Nel libro lo scrittore sostiene di aver trovato “l’inizio di una nuova vita a un’età in cui parte dei mortali è già morta”.

Ritengo necessario che questo libro venga letto per due motivi: il primo è che, grazie a questa lettura, sono riuscita a capire ancora di più il significato di sfruttamento dei minori e prostituzione, problematiche ancora attuali che, però, vanno comprese dalle loro radici e nel loro sviluppo. Altro motivo per cui ritengo che debba essere effettuata la lettura di questo capolavoro è che dà la possibilità di capire che i sentimenti non hanno età, che non sono gli anni a bloccare la vita, bensì noi stessi. Lo scrittore riesce a rendere in modo magistrale questi concetti e con la sua grande proprietà di linguaggio e la scorrevolezza che ha dato al testo mi ha permesso di immedesimarmi in lui e riuscire a vedere ciò che stessi leggendo. Ha acceso la mia immaginazione ed i miei sentimenti.



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