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Mattarella parla ai bambini più piccoli

Mattarella ai bambini di una scuola primaria di Roma: “Io sono vecchio, tra otto mesi potrò riposarmi”. Il nostro Presidente è un uomo saggio ed è anche un formidabile comunicatore


Nel luogo nel quale si coltivano le future generazioni il nostro Presidente parla della fine del suo mandato. Un segnale forte il suo, come sempre ricco di significati per chi ascolta e deve valutarne gli effetti. I media hanno dato ampio risalto alla dichiarazione, evidenziando l’estrema umanità che la contraddistingue, quel suo essere prima uomo che Mattarella ha dimostrato durante tutto il suo mandato, divenendo presto talmente un punto di riferimento forte per i cittadini italiani da essere persino bersaglio di qualche squilibrato da social.

Le dichiarazioni di Mattarella sono da sempre argomenti di riflessioni e dibattiti nel mondo politico e sulla stampa con prese di posizione dalle quali è trasparsa amarezza per questa scelta del Presidente. In realtà tutti noi, in questa fase così confusa, abbiamo bisogno di una guida e l’idea di cambiare chi ha rappresentato l’ultimo baluardo di saggezza in questo caos pandemico lascia una spiacevole sensazione. È impressa nella nostra mente, nel terribile anno appena trascorso, quella sua vicinanza ai cittadini manifestata davanti a noi tutti, lì nei nostri salotti davanti alla TV, quando Mattarella sottolineava le condizioni della sua acconciatura strappandoci un sorriso anche rafforzato dalle condizioni reciproche dei nostri capelli davvero impresentabili. Il suo sorriso è tuttora una iniezione di tranquillità, un segnale positivo per il futuro che in quel periodo a tratti veramente sembrava non esserci e certamente potrà essere di fondamentale ausilio alle nostre istituzioni.

Studiamo sui libri e leggiamo sui giornali notizie sui poteri dello Stato, fondamento della democrazia, e ci rendiamo conto di come, complice anche il periodo storico così difficile, tutti siano in grande crisi. Basta accendere la TV la sera e seguire un telegiornale o leggere un quotidiano per ascoltare notizie che sottolineano la crisi della politica. E il governo non versa in condizioni migliori se si pensa che prima Conte e poi Draghi sono manifestazione di come sia necessaria sempre la presenza di autorevoli professionalità diverse dalla politica per consentire al Paese di affrontare le crisi più difficili. Basti pensare che oggi solo il 39% degli italiani ha fiducia nell'operato del potere giudiziario.

Questo scenario è senza dubbio indicativo della assoluta necessità che questo “vecchio” resti al Quirinale. È un comunicatore straordinario, in quanto, con questa sua affermazione, ha richiamato tutti i rappresentanti della politica alle loro responsabilità invitandoli ad attivarsi presto per garantire comunque all’Italia un futuro Presidente senza ulteriori strappi e lacerazioni che tenga conto del suo ruolo delicato anche nell’equilibrio dei poteri dello Stato, ma che sia soprattutto e prima di tutto cittadino come noi. La speranza è che possa essere ancora lui.



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