Mario Draghi per far svoltare il nostro paese

Mario Draghi Presidente del Consiglio dei Ministri significa Governo del Presidente. Significa governo tecnico. Significa trasformare competenze tecniche di un uomo solo al comando in governo politico. Significa toglierci nuovamente la possibilità di esprimere la nostra volontà mediante il voto.

In questi giorni di consultazione tutte le pagine on line dei principali quotidiani italiani affrontano questi temi e prendono posizione aderendo ad una di esse e spiegando le ragioni per le quali le altre non sarebbero fondate.

Vedo mio padre seguire i telegiornali la sera e mi siedo al suo fianco per cercare di capire. Sento la sua fiducia in Mattarella che non manca di rivelare sempre a noi della famiglia. Sento mia madre preoccupata dell’assenza di un governo stabile in un momento così difficile sotto il profilo sociale. E mi convinco.

Se il nostro Presidente della Repubblica ha scelto Mario Draghi, con il suo curriculum, con le sue capacità dimostrate in Italia e in Europa, con il suo talento nella risoluzione di problematiche relative alla nostra moneta ci sarà da fidarsi. Giudico favorevolmente proprio il dato che sia sganciato dalla politica dei partiti e che, quindi, possa avere una legittimazione fondata sulle sue competenze formando una squadra di governo autorevole in grado di dar voce a tutte le sensibilità culturali del nostro Paese.

Credo che i partiti debbano, in questa fase, mostrare senso di responsabilità. La pandemia ci ha posto in una situazione di emergenza che ha limitato tantissimi diritti fondamentali riconosciuti dalla nostra Costituzione: la libera locomozione sul territorio, il diritto di vivere la comunità, ci ha tolto la possibilità di esprimere le nostre potenzialità incidendo sulla cultura, sullo sport, sulla vita di relazione; ha fatto retrocedere nel settore sanitario il diritto di curare malattie diverse dal coronavirus, ha inciso sul diritto alla istruzione relegandoci in piccoli box video come se fossimo tanti pesciolini; ha sgretolato la nostra economia imponendo la chiusura di esercizi commerciali e spingendo interi nuclei familiari verso la povertà.

Ebbene penso proprio che di fronte a questo lugubre scenario l’ultimo problema sia quello di differire l’esercizio del diritto di voto alla fine della legislatura, consentendo, invece, di riprendere subito l’attività politica interna ed estera con una voce autorevole, forte, riconosciuta e stimata a livello mondiale che possa guidarci fuori da questa situazione, utilizzando mano ferma soprattutto nella difficile campagna delle vaccinazioni, primo ed ineludibile punto di qualunque agenda politica la cui risoluzione è presupposto indispensabile per il recupero della nostra vita.

Il Governo del Presidente tuonano alla TV. In questo momento storico abbiamo bisogno di certezze; siamo spaventati e confusi.

Sentire parlare di Governo del Presidente scelto e spinto dal Presidente Mattarella con la sua autorevolezza e il suo sorriso sereno non è affatto un tuono, ma, al contrario, è una brezza che comunica fiducia nel futuro.