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  • andreasavarese

Mafia: da sempre il nostro incubo peggiore

Nel corso degli anni abbiamo assistito a ripetuti attentati organizzati dalla mafia: tra questi vi è la strage di Georgofili, avvenuta a Firenze all'inizio degli anni Novanta


Il 27 maggio, come ogni anno da quel tragico evento, si celebra la commemorazione delle vittime uccise in via Georgofili nel lontano 1993. La cerimonia viene svolta per mantenere sempre vivo il ricordo dei deceduti e per manifestare il nostro sentimento di disprezzo contro le associazioni mafiose. L’attentato, infatti, è stato organizzato da Cosa Nostra ed è stato attuato nella notte tra il 26 e il 27 maggio a Firenze. Gli autori del piano omicida, tra i quali Gaspare Spatuzza, Cosimo Lo Nigro, Francesco Giuliano, hanno ucciso e ferito numerose persone a causa di una forte esplosione, partita da una Fiat Fiorino parcheggiata sul bordo del marciapiede. I dati sono allucinanti: 277 chili di esplosivo piazzati nell’autovettura, 40 feriti e l’uccisione di un’intera famiglia. Tra le vittime, oltre ai coniugi Fabrizio Nencioni e Angela Fiume, rispettivamente di 39 e 31 anni, anche un architetto di 22 anni e le figlie dei due sposi cioè Nadia Nencioni di nove anni e Caterina Nencioni che era nata da appena 50 giorni. E’ raccapricciante trovarsi davanti a morti così ingiuste: due adulti nel vivo della loro carriera, un ragazzo pronto ad entrare nel mondo dei grandi ma soprattutto due bambine, con una vita da vivere e con mille esperienze da affrontare, portate via a causa della cattiveria dell’uomo. Non è finita qui perché ad essere distrutta è stata anche la Torre dei Pulci, sede dell’Accademia dei Georgofili, nonché abitazione della famiglia Nencioni.

Gli artefici della strage furono individuati dalle forze dell’ordine e condannati tutti all’ergastolo. La polizia, però, sta ancora cercando di capire se ci sia stato un aiuto esterno nella realizzazione dell’attentato e se l’uccisione dell’intera famiglia sia dovuta a motivi specifici o personali poiché, secondo quanto detto da Luca Guido Tescaroli, nell’indagine sono emersi elementi ambigui che necessitano spiegazioni. Così oggi, 27 maggio 2021, al ventottesimo anniversario di quest’evento, le associazioni dei famigliari delle vittime, il sindaco di Firenze, il presidente della regione Toscana e il procuratore nazionale antimafia si sono riuniti all’1:04 di notte, orario del disastro, in via Georgofili per onorare le vittime. Il corteo è partito da Palazzo Vecchio e ha raggiunto il luogo dell’esplosione dove è stata deposta una corona di alloro. Sono stati osservati anche alcuni minuti di silenzio. Nel corso dell’evento Federico De Raho ha detto: «I Presidenti delle Camere hanno concordemente affermato di aver rimosso il segreto sul terrorismo e le stragi per gli atti delle commissioni di inchiesta, quindi la declassificazione di tutti i documenti sui quali era stato apposto il segreto funzionale. Questo costituisce un passo in avanti sicuramente straordinario, ma qual è l'ulteriore passo da fare? Probabilmente per superare l'opacità che ancora ricorre è necessario rimuovere il segreto nei documenti dei servizi di sicurezza laddove riguardino le stragi».

Noi non possiamo fare altro che unirci alla commemorazione della famiglia Nencioni e del giovane architetto, stringendoci ai loro familiari che ancora oggi soffrono. La storia ci insegna a non commettere più gli stessi errori e l’uomo spesso la ignora, replicando gli stessi atteggiamenti. L’importante, però, è che ogni persona educata e con il senso civile combatta affinché prevalga il bene in una società come quella di oggi dove i delinquenti sono presi come esempio dai giovani e dove insegnamenti come quelli di Falcone e Borsellino vengono dimenticati e calpestati dalla barbarie generale. Per un mondo migliore, in memoria di tutte le vittime generate dalle associazioni criminali, sconfiggiamo la mafia!




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