Luigi Einaudi
Vita politica e non di Luigi Einaudi, secondo presidente della Repubblica Italiana
Luigi Numa Lorenzo Einaudi, nato a Carrù il 24 Marzo del 1874, dopo aver conseguito il diploma al Liceo Classico Cavour di Torino, compì i suoi studi universitari nell'ateneo torinese, dove frequentò la facoltà di Economia Politica.
Per l'elezione del presidente della Repubblica nel 1948, il presidente del Consiglio Alcide De Gasperi aveva candidato il ministro degli Esteri Carlo Sforza. Tale candidatura era appoggiata anche da una parte del fronte democratico-laico, ma incontrava la netta opposizione della sinistra. Dopo i due primi scrutini, il fronte democristiano si rese conto della difficoltà di far eleggere Sforza e, dunque, candidò Luigi Einaudi che fu eletto Presidente della Repubblica l'11 Maggio del 1948, al quarto scrutinio, con 518 voti su 872.
Durante il suo discorso d'insediamento, Einaudi dichiarò di aver votato per la monarchia al referendum istituzionale ma che avrebbe ugualmente dato "qualcosa di più di una mera adesione" al regime repubblicano constatando che il popolo fosse “abbastanza maturo da permettersi un regime democratico”.
Luigi Einaudi fu il primo Presidente della Repubblica a eseguire il rinvio delle leggi al riesame e eseguì questa procedura per ben 4 volte. Inoltre, dopo il fallimento di Piccioni, erede di De Gasperi, alla presidenza del Consiglio, lui stesso elesse Pella come successore, senza avere l'appoggio della maggioranza.
Allo scadere del mandato, alcuni settori del Parlamento tendevano alla rielezione dell'ottantunenne presidente uscente. Al primo scrutinio, infatti, ottenne 120 voti che, però, diminuirono progressivamente (prima 80 poi 61 e infine risalirono a 70) portando alla vittoria di Gronchi nel 1955.
Einaudi morì il 30 Ottobre del 1961 a Roma.
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