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Lo scandalo della censura del governo cinese

A un anno dalla sua morte, causata dal Covid-19, migliaia di cinesi hanno reso omaggio a Lil Wenliang, un medico di Wuhan che fu tra primi a lanciare l'appello di emergenza causata da questa nuova malattia, oggi ormai nota e continuamente combattuta a livello globale.


Il suo nome divenne inizialmente famoso perché fu richiamato dalla polizia cinese per aver raccontato delle "bufale" per quanto riguarda la scoperta di una nuova malattia, simile alla Sars, facilmente contagiabile. Inoltre, il 30 dicembre 2019 Li lanciò un appello sui social, mettendo in guardia i suoi colleghi da questa nuova malattia mortale e facilmente contagiosa, rendendo pubblicamente noto che il suo ospedale aveva isolato sette persone dopo la diagnosi del Covid-19. Ancora una volta subì un'ingiustizia, a discapito delle sue ricerche, volte alla sicurezza della popolazione cinese. Fu convocato dalla polizia locale e, dopo essere stato minacciato, fu anche costretto a firmare un documento per riconoscere il suo "errore". Quando furono i fatti a dimostrare che c'era effettivamente motivo di mettere in sicurezza tutta la popolazione, furono "silurati" due funzionari di alto livello della provincia di Hubei.

Ad oggi Lil Wenliang viene ricordato per il ruolo che ha avuto contro questa pandemia globale, cioè un vero e proprio eroe, che ha costantemente lottato contro il Covid-19, consapevole del rischio di un contagio, per la sicurezza della popolazione cinese, ma anche di tutto il mondo. E' allo stesso tempo un simbolo di protesta contro l'ingiustizia della censura del governo cinese.

Sono, infatti, numerosi gli episodi che testimoniano tale fenomeno: i compromessi di Zoom, il caso di Guio Feixiong, la violazione dei diritti umani con il caso di Liu Xiaobo e molti altri ancora. Il governo cinese da sempre ha avuto lo scopo di far sentire la popolazione in totale sicurezza e tranquillità, in modo che essi avessero piena fiducia e affidabilità nei confronti del governo, utilizzando il cosiddetto metodo dell'incertezza. Per fare ciò è necessario che la voce con cui il governo comunica al paese sia autorevole e, quindi, approvata dalla comunità scientifica. Infatti la Cina tende a limitare al minimo gli scambi tra gli studiosi e la società civile per evitare che questi critichino o giudichino il governo, causando così di conseguenza panico sociale. Tuttavia, questa dinamica impedisce anche la diffusione di dati e teorie considerati come dei campanelli d’allarme della crisi e che indurrebbero la stessa comunità scientifica a verificarne l’attendibilità se non venissero prontamente oscurati.

Il caso di Lil Winliang, è un modello più che preciso per descrivere tale fenomeno, ma è stato allo stesso tempo l'ennesimo esempio di come la popolazione cinese non si possa affidare al governo e ai suoi metodi di censura.


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