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Libertà per Patrick George Zaki

Patrick George Zaki, ricercatore egiziano di 27 anni, frequenta un master internazionale all'università di Bologna ed è attivista presso l’Iniziativa egiziana per i diritti personali. Il giovane era partito da Bologna nel febbraio del 2020 per trascorrere un breve periodo di riposo nella sua città, Mansoura, circa a 120 chilometri dal Cairo. Nell’aeroporto della capitale egiziana il ragazzo viene portato via dalla polizia e per 24 ore non si ha traccia di lui. Riapparirà il giorno dopo alla procura di Mansoura dove viene accusato di aver commesso diversi reati.

Patrick è stato pestato, sottoposto a elettroshock, minacciato e interrogato in merito al suo lavoro e alle sue attività in difesa dei diritti umani. Inoltre, secondo quanto riferito dai suoi avvocati al quotidiano “La Repubblica”, durante gli interrogatori, gli chiedevano dei suoi legami con l'Italia e con i parenti di Giulio Regeni.


I numeri riportati nel rapporto parlano di continue violazioni dei diritti umani (motivate dall’allerta contro il terrorismo e dallo stato di emergenza, ininterrotto dal 2017) di cui a pagare le spese sono attivisti, giornalisti e anche semplici cittadini. Nelle interviste a Repubblica e al Corriere, Luigi Di Maio ha ribadito che, come per il caso Regeni, anche per Patrick si deve fare giustizia. La questione riporta in primo piano le contraddizioni delle relazioni con un paese ormai tristemente noto per le sistematiche violazioni dei diritti umani. Dalla morte di Giulio Regeni ad oggi, l’Italia e l’Egitto hanno visto aumentare il loro giro d’affari, nonostante siano schierati su fronti contrapposti nel vicino scenario libico. L'Unione Europea ha assicurato di voler stabilire tutti i fatti e se sarà necessaria un'iniziativa, sosterrà in pieno le autorità italiane. Per le accuse di istigazione alle proteste e propaganda di terrorismo, Patrick rischia dai 13 ai 25 anni di carcere.

Intanto, la vicenda continua a mobilitare l’opinione pubblica italiana. I consiglieri di maggioranza del Comune di Salerno hanno proposto di inserire, nel prossimo Consiglio comunale, la richiesta di cittadinanza onoraria al 28enne, privato della libertà dal 7 febbraio 2020 in Egitto. L'iniziativa è stata proposta nella sede provinciale del Partito Democratico, insieme al Segretario provinciale del Pd Vincenzo Luciano, al Presidente del consiglio comunale di Salerno Alessandro Ferrara e a molti consiglieri di maggioranza.



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